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Mostre da vedere in città

Mostre da vedere in cittàMuriel Mesini in Galleria Artanda

Acqui Terme. Si inaugurerà sabato 12 novembre alle ore 17 presso la Galleria Artanda la personale di Muriel Mesini dal titolo “Caleidoscopio per sognatori”. L’evento, ideato ed organizzato dal Direttore artistico di Artanda, Carmelina Barbato, è patrocinato dal Comune di Acqui Terme.

Muriel Mesini si è formata alla Scuola Internazionale di Illustrazione di Sàrmede in provincia di Treviso, fa parte degli artisti di Artanda dal 2008, dal 2013 collabora con Artflux “Arte Contemporanea” da cui nascono serigrafie d’autore dei suoi disegni presenti nelle gallerie di tutta Italia.

Le opere in mostra, appositamente realizzate per questo evento, rappresentano l’ultima fase dell’estro creativo della Mesini, saranno esposte tele e disegni originali. All’inaugurazione sarà presente l’artista. La mostra resterà aperta fino al 27 novembre con orari di apertura dal martedì al sabato dalle 17 alle 20.

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Renzo Cordara a palazzo Robellini

Acqui Terme. È stata inaugurata sabato 5 novembre alle 17 a palazzo Robellini la mostra personale di Renzo Cordara dal titolo “Big Bang experience”.

In questa mostra l’artista, grazie a giochi di luce, colori ed effetti luminosi, rappresenta i pianeti nel momento della loro comparsa dopo il “Big Bang”, quando hanno avuto origine grazie al materiale rimasto in orbita attorno al Sole dopo la grande esplosione e, quindi, ancor prima che gli antichi greci li identificassero con un nome in onore alle proprie divinità. Naturalmente, Cordara, oltre alla loro origine ne ha altresì rappresentato l’evoluzione attraverso le più svariate interpretazioni: da quelle raffiguranti un singolo pianeta a quelle che ne raffigurano un insieme, ma anche a quelle immaginate attraverso un particolarissimi e fantasioso “Point of view”, cioè un pianeta o più pianeti, ritratti dal punto dio vista di un altro pianeta».

La mostra resterà aperta fino al 20 novembre tutti i giorni dalle 9,30 alle 12 e dalle 16 alle 19.

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Manuel Cazzola a palazzo Chiabrera

Acqui Terme. Nel pomeriggio di sabato 29 ottobre, in Galleria Chiabrera, alla presenza davvero di tantissima gente (e tra gli intervenuti c’erano anche il Sindaco Enrico Bertero, la vice Franca Roso, e il senatore Federico Fornaro) si è inaugurata la mostra L’emozione di un paesaggio del giovane (classe 1989) fotografo Manuel Cazzola. Laureando (per il titolo magistrale) in Ingegneria dei Sistemi Edilizi presso il Politecnico di Torino.

Un paese ci vuole….”. E un paesaggio anche

Sull’insegna della mostra di Manuel Cazzola (autunno splendido per le rassegne: dopo Palazzo Robellini e il fiabesco allestimento di Imelda Bassanello, nuove autentiche emozioni con questo giovane fotografo di Montechiaro in Galleria Manzoni), con i suoi paesaggi – colti sì con tecnologia nuova (digitale), ma modi antichi (aspettando pazientemente l’attimo, la luce giusta, un momento che si percepisce come irripetibile… che è poi la ricetta di uno “studioso” come Mario Barisone – sull’insegna le parole, celeberrime, di Cesare Pavese).

Ma che nella terra, nelle piante, nel paese ci fosse qualcosa di assolutamente personale, “di tuo”, era idea anche di un altro romanziere ottocentesco.

Ecco la vista di Alessandro Manzoni spaziare, nelle prime pagine, nelle sue campagne tanto nei Promessi Sposi, quanto nel Fermo e Lucia. Con una notazione certo non piemontese, ma lombarda, e la traiamo dal testo preparatorio, che ci sembra non meno illuminante per gli scorci di Valle Bormida.

“La giacitura della riviera, i contorni e le viste montane, tutto concorre a renderlo un paese [qui nel senso di paesaggio, grande estensione di territorio coltivato e abitato, poiché per Manzoni è “terra” che vale insediamento] che chiamerei uno dei più belli del mondo, se avendovi passata un gran parte della infanzia e della puerizia, e le vacanze autunnali della prima giovinezza, non riflettessi che è impossibile dare un giudizio spassionato dei paesi a cui sono associate le memorie di quegli anni”.

Certo: poi, dovendo connotare con maggior realismo la narrazione, Don Alessandro – in ossequio ad una indole piuttosto taciturna e avara rispetto ai dati suoi minimi biografici – espungerà questo passo nelle versioni 1827 e 1840.

Ma, forse, queste poche righe ci dan conferma di quella straordinaria profondità di analisi che è propria di chi si muove sulle strade di casa. E sostanzialmente si trova “alle prime armi” con gli obiettivi (poiché i primi click “seri” di Manuel Cazzola datano settembre 2015: e, dunque, a detta di chi se ne intende – e che lunga consuetudine ha stretto con l’arte fotografica: già, in galleria domenica 30 ottobre abbiamo trovato anche Elio Scaletta di Turpino, l’autore de Scatti in Langa – siamo al cospetto di un enfant prodige).

Alla fine, però, gli esiti di questa mostra a Palazzo Chiabrera son a dir poco straordinari. Ecco torri che escono dalla nebbia, le colline e i calanchi nella luce calda del tramonto, profondità leonardesche, voli di uccelli che mostran, con la loro posizione delle ali, quattro diversi momenti di volo; e poi ancora notturni contrassegnati dai bagliori dei lampi, giochi di nuvole, la pianura dopo il taglio del grano, con la presenza di un trattore blu, che è l’unica concessione ad una presenza moderna & umana.

Anche i paesi finiscono per risultare, infatti, trasformati: arroccati da tempo immemorabile su quei poggi, entrano a far parte di “un creato” che sale sul palcoscenico, in ogni stagione, con abiti certo diversi, ma che sempre inducono a meraviglia e a stupore.

Una tappa di un progetto per valorizzare un patrimonio diffuso

La mostra è parte di un percorso ancora più ampio, i cui estremi sono esposti sul sito parcoculturalealtalanga.org e che prevede il monitoraggio, studio e recupero dei cosiddetti “aberg” (o “ciabot”), testimoni della vita contadina di un tempo. E’ questo il tema di architettura rurale cui Manuel Cazzola dedicherà la sua tesi di laurea.

Gli orari. La rassegna delle 30 opere fotografiche è aperta sino al 13 novembre, tutti i giorni da lunedì a venerdì, dalle 11 alle 14, e dalle 17 alle 21. Sabato e domenica continuato 11-22.

G.Sa

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