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Comunicati i primi 22 esuberi alla IMT Tacchella

IMT Tacchella
IMT Tacchella

Cassine. Prosegue la fase di incertezza per la IMT Tacchella di Cassine, alle prese con una difficile transizione verso la gestione della Grinding Technology, la nuova proprietaria dello stabilimento ex Tacchella. Martedì 10 gennaio si è svolta presso lo stabilimento cassinese un’assemblea durante la quale sono stati resi noti i nomi di 22 figure professionali che la nuova proprietà ritiene in esubero e che pertanto, dal prossimo 7 aprile (data di scadenza della cassa integrazione straordinaria) resteranno a tutti gli effetti senza lavoro.

Come si ricorderà la Grinding aveva deciso di portare a termine (alle sue condizioni) l’accordo per l’acquisto della IMT, garantendo l’assunzione di 90 lavoratori appartenenti al gruppo (sui 180 complessivamente impiegati, oltre che a Cassine, a Riva di Chieri e Casalecchio di Reno).

Negli ultimi giorni, nel frattempo, proprietà e parti sociali hanno lavorato sulla scelta dei profili da tenere in organico. A Cassine sono stati individuati 60 lavoratori. Non tutti però hanno accettato le condizioni economiche (in pratica corrispondenti ai minimi contrattuali) proposti da Grinding. Secondo indiscrezioni, in sei hanno deciso di rinunciare alla proposta, preferendo cercare lavoro altrove e lasciando uno spiraglio ad alcuni dei 22 dipendenti attualmente ritenuti in esubero, che potrebbero essere “ripescati”. Potrebbero, perché la proprietà potrebbe anche, al momento, optare per una scelta al ribasso e risparmiare sul personale.

Ma se chi è stato definito “in esubero” attende novità con trepidazione, anche chi è stato riassunto dalla IMT in versione orientale, non può dirsi del tutto sicuro per quanto riguarda le prospettive di lavoro a lungo termine. Al momento non è ancora stato presentato alcun piano aziendale, e l’avvenuto smantellamento totale del reparto lavorazioni meccaniche non induce all’ottimismo. Gli esperti sostengono infatti che senza quel tipo di reparto (con le professionalità annesse) lo stabilimento non possa avere lunga vita.

Non resta però che aspettare il piano industriale che Grinding dovrebbe presentare entro fine gennaio, da cui, se non altro, dovrebbe emergere una prima idea di quelli che saranno gli scenari dell’azienda.

M.Pr

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