Acqui Terme

Salvini pro e contro

Comizio elettorale in piazza Bollente

Acqui Terme. Le stime ufficiali parlano di quasi mille partecipanti all’evento. C’erano giovani con le magliette nuove, quelle con la scritta “Acqui Terme Lega Nord”, parte integrante della campagna elettorale ormai entrata nel vivo. E poi c’erano i curiosi, forse più interessati ad incontrare il Matteo Salvini personaggio che non ad ascoltare il comizio elettorale. Tutto questo si è visto sabato 8 aprile in piazza della Bollente dove la Lega Nord in gran rispolvero, ha dato il via alla campagna elettorale. E lo ha fatto invitando in città un pezzo da novanta come il segretario federale del partito.

«Da milanese non vengo qui a dirvi cosa dovete fare» ha detto una volta guadagnato il palco già occupato dal segretario regionale della Lega Riccardo Molinari e, naturalmente, da Enrico Bertero, scelto anche dai leghisti come uomo su cui puntare alle prossime amministrative, «vi dico però di scegliere bene perché è estremamente importante». Poi, senza tanti giri di parole si è rivolto direttamente a Silvio Bertero: «Ad Acqui, come a Milano e ovunque in Italia, è importante che ci sia un sindaco che sappia dire dei “sì” come dei “no”. Ed è proprio quando si devono dire i “no” che si deve essere decisi».

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A margine della visita di Salvini
C’è stato anche chi la pensava in altro modo

Acqui, piazza Levi in un abbraccioAcqui Terme. La Città dei fanghi sabato pomeriggio, 8 parile, non si è colorata solo di verde. Se è vero infatti che in piazza della Bollente è stato il colore predominante, in piazza del Comune hanno prevalso altre tinte. Proprio davanti a palazzo Levi si è svolta la manifestazione dell’amicizia e dell’accoglienza. «Per la verità avrei voluto organizzarla in piazza dell’Addolorata – ha detto Lionello Archetti Maestri – ma lì, nel 1921 ci hanno ucciso Angela Casagrande e non mi sembrava opportuno».

All’appuntamento, scoccato alle 17.30, mezz’ora prima dell’arrivo di Salvini in piazza Bollente, hanno partecipato un centinaio di persone, tra i quali anche i candidati alla poltrona di sindaco del Movimento Cinque Stelle, Lorenzo Lucchini e del Partito Democratico, Carlo De Lorenzi. Uomini e donne convinti che piazza Bollente sia il simbolo dell’accoglienza cittadina.

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«Nessun essere umano è illegale. Emigrare non è un reato», c’era scritto su una maglietta, “no al razzismo” su di un’altra e ancora “forestieri ben arrivati”. Frasi semplici, brevi. Sussurrate. Comunque, a detta di quei ragazzi, in grado di scuotere le coscienze.

 da L’Ancora n.15 del 16 aprile 2017

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