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Un ambizioso progetto alla scoperta di Acqui sotterranea

Acqui Terme. Il progetto, ambizioso ma gradito alla Sovrintendenza ai Beni architettonici del Piemonte, è quello di trasformare l’intero Castello dei Paleologi in un polo di attrazione culturale. Un progetto in parte già avviato ampliando le sale del museo civico da quattro a otto e inaugurando, il settembre scorso, i depositi del museo stesso nella parte sotterranea del castello. Un progetto che ora punta dritto ad utilizzare proprio la parte di Castello adibita a carcere fino alla fine degli anni ottanta. Le celle, un tempo dimora per chi doveva scontare una pena, diventeranno aule didattiche in cui le scolaresche incontreranno gli archeologi al lavoro, oppure veri e propri auditorium nei quali proiettare le immagini dell’antica città romana.

Prima di arrivare a tutto ciò però il passo, sicuramente più concreto sarà quello di realizzare un vero e proprio percorso di Acqui sotterranea. Un percorso attraverso il quale i cittadini ma si spera anche numerosi turisti appassionati di storia, potranno ammirare veri e propri tesori per ora ammirati solo dagli addetti ai lavori e altri pochissimi fortunati. Di questo e molto altro di più di è parlato durante la conferenza stampa che ha visto la partecipazione anche di Marica Venturino, della Sovrintendenza i Beni architettonici del Piemonte, di Alberto Bacchetta, conservatore del museo e del professor Fabio Piana dell’Istituto scolastico Montalcini nonché membro effettivo, insieme a Patti Perelli Uccelli, dell’associazione “Amici dei Musei” nata allo scopo di valorizzare le strutture esistenti con progetti efficaci. Ed in effetti, proprio durante la conferenza stampa il professor Piana ha presentato il progetto di QR code, ovvero una innovazione tecnologica che permetterà in tempi da record di far diventare i monumenti della città tutti virtuali.

Insieme ai ragazzi che frequentano il quarto anno del corso in Elettronica, ha elaborato un programma scaricabile attraverso una semplice APP dal proprio smartphone. Una volta scaricata, si può avere accesso ad un piccolo codice sistemato sui pannelli informativi dei monumenti cittadini e, in tempo reale, scaricare tutte le informazioni ad essi collegate. Naturalmente, oltre che in italiano, in inglese, francese e tedesco grazie ai ragazzi che frequentano il Turistico. Entro l’estate, i monumenti che saranno accessibili attraverso il sistema QR Code, sono l’Acquedotto Romano, la Piscina Romana sotto palazzo Valbusa, gli scavi di Via Cassino, quelli in Corso Cavour, il Teatro Romano di via Scatilazzi, la fontana a fianco di palazzo Levi e il Capitolium. E a proposito proprio del Capitolium ovvero i resti del tempio capitolino venuto alla luce fra via Galeazzo e corso Cavour, martedì mattina, gli studenti che frequentano la terza media della Monteverde e della Bella, hanno potuto ammirare in anteprima i lavori di scavo che permetteranno di inserire questi importanti reperti nel percorso di Acqui Sotterranea. Il Capitolium, probabilmente dedicato a Giove, Era e Minerva (potrebbe però essere stato dedicato all’allora imperatore romano) faceva parte del foro cittadino e risale a circa 2000 anni fa, vale a dire al primo secolo dopo Cristo. Si tratta di un’area di circa 280 metri quadrati dove si possono ammirare il basamento del tempio e quello che si pensa sia stato un porticato di arredo.

«Acqui Terme è l’unica città in Piemonte che ha avuto il coraggio di investire sulla cultura – ha detto la dottoressa Marica Venturino – per me è stata un’esperienza singolare ed importante di cui oggi, Comune e Sovrintendenza raccolgono i primi frutti. Ad Acqui, grazie ai notevoli sforzi economici compiuti in questi ultimi anni da parte dell’amministrazione comunale per attrezzare e creare spazi idonei a raccogliere reperti, arriveranno le testimonianze storiche dei comuni della provincia di Asti. E qui saranno conservati».

Non solo, proprio dalla provincia di Asti ci sarebbero interessamenti per mettere in campo progetti simili a quello acquese. «In effetti Acqui può essere considerato un progetto pilota – ha aggiunto la dottoressa Venturino – molto è stato seminato in questi ultimi anni e mi auguro che l’amministrazione comunale che verrà abbia lo stesso coraggio e determinazione per investire sulla cultura».

Gi. Gal.

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