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Il 41º Corisettembre una bella festa di canti

Acqui Terme. Alla fine “Corisettembre” ha rispettato la sua tradizionale connotazione di rassegna di cori “autunnale”. La pioggia, non abbondante, ma sufficiente per abbassare la temperatura, ha rinfrescato la città, ma non ha bagnato i coristi, che sia nella serata di sabato 2 che nella giornata di domenica 3 settembre hanno potuto esibirsi nella suggestiva location del Chiostro di San Francesco, attiguo alla chiesa omonima, che oltre ad essere di grande valore storico e architettonico, offre un’acustica apprezzabile e valorizza molto bene la manifestazione sia dal punto di vista musicale che logistico.

Complessivamente, è stata una bella edizione. Elevato il livello musicale dei gruppi partecipanti, numeroso e partecipe anche il pubblico che ha tributato ai coristi la giusta quantità di applausi. I commenti che abbiamo avuto modo di ascoltare sull’evento, sono stati tutti positivi.

Articolata, secondo tradizione, su due giornate, e sempre introdotta dalla magistrale voce di Gino Pesce, l’edizione 2017 si è aperta sabato 2 con l’esibizione del coro di casa. La Corale “Città di Acqui Terme”, diretta dal maestro Annamaria Gheltrito. Sei canti soltanto, per lasciare spazio ai cori ospiti, ma particolarmente significativi: I Sgaientà di Becchino e Terzano, Volga Volga di Dunaevskj, My Bonnie di Terzano-Grillo, John Brown (nell’arrangiamento del Maestro Grillo), Scapa Oseleto di De Marzi e Joska la Rossa di De Marzi.

Particolarmente significativi, si diceva, in particolare per l’esecuzione dei due canti firmati da Bepi De Marzi, che hanno trovato ideale continuazione nella successiva esibizione del Coro C.C.S. Cogne Crer di Aosta, diretto dal Maestro Alex Danna, che a propria volta ha omaggiato il Maestro De Marzi (grande amico della Corale Acquese e di “Corisettembre”) eseguendo Maria Lirilì Maria” e Benia Calastoria”, due perle all’interno di un repertorio complessivamente molto suggestivo, che ha saputo creare atmosfera. Dieci in tutto i brani eseguiti dal coro valdostano che ha proposto anche: O Sacrum Convivium di Molfino, Egl’è il tuo Bon Jesù di fra Placensis, Mano semplice di Danna, Guantanamera (nell’armonizzazione di Petropoli), Can’t help falling in love (con arrangiamento del Maestro Danna), Swing Low arm Poupinel, Bergeronnette Savoysienne (armonizzato da Danna), e Tourdion di anonimo. Tanti gli applausi per i due sodalizi da parte di un pubblico non solo caloroso ma preparato e pronto a cogliere i momenti più significativi dettati dalle difficoltà esecutive dei brani stessi.

Il giorno successivo, domenica, 3, l’esibizione ha riguardato tre cori: nuovamente il coro acquese ospitante, che ha eseguito stavolta quattro brani: un doppio omaggio al Quartetto Cetra con Però mi vuole bene di Savona-Cichellero-Giacobetti, e poi con Un bacio a mezzanotte (elaborazione Cognazzo), quindi due evergreen: Blue Moon di Rogers-Malatesta, e Mezzanotte a Mosca di Matousovski-Soloiev-Sedai.

Applausi convinti, e spazio per i cori ospiti: per primo il Coro Capo Mele Corale Alassina di Laigueglia, che sotto la direzione del maestro Bruno Parodi ha sciorinato un repertorio miscellaneo, ma di ottimo impatto acustico. Anche qui un brano di De Marzi (La Casa), scelto per concludere l’esibizione, ma anche le esecuzioni di Fratello sole e sorella luna (nell’armonizzazione di Malatesta), Kumbaya di Gervasi, Senti il martello di Dionisi, Lu piante de le fojje di Pigarelli, Nanneddu meu di Puddu, Cjant de Jager di Cauriol, M.L.K. di Singers.

Più scanzonata, infine, ma anche per questo apprezzato dal pubblico, invece, la “cantata” offerta dai valdostani della “Chorale Neuventse” di Nus, chiamati a chiudere la manifestazione sotto la direzione del Maestro David Mortara; Il coro ligure ha eseguito la corale di Nus ha concluso la rassegna eseguendo: La fanfare du printemps di Bovet, Veille meison de papa di Pignet, la Giostra testi di Manfrin, Cancò de la rosa di Costa, Le mensonge di Margutti, A tu lado di Busto, MLK di Chilcott e La Valle (nell’armonizzazione del Maestro Grillo).

Tanti i momenti belli di una manifestazione che forse quest’anno più di altre volte ha fatto trasparire nei coristi di tutti i sodalizi presenti, la gioia di salire sul palco e cantare, che è poi il più grande valore che un coro possa avere.

Moltissimi, e meritati, i complimenti ricevuti dall’organizzazione e uno sprono a dare ulteriore continuità alla manifestazione, che quest’anno è arrivata a quota quarantuno edizioni, il che ne sottolinea l’apprezzamento da parte della cittadinanza acquese, ma anche degli appassionati (e ce n’erano) giunti da fuori città, e in questo caso anche dalla Valle D’Aosta e della Liguria. Il canto corale è ancora popolare e assai apprezzato. L’auspicio della Corale Acquese e di tutti gli appassionati è che sempre più persone si avvicinino alla musica e alle tradizioni corali, celebrate e cantate ogni anno in questa rassegna, e custodite sul territorio da Cori e Associazioni che giustamente si fanno dovere di trasmetterle, con passione e dedizione, con semplicità e amicizia, con gioia. Perché cantare in coro è la gioia di tutti.

M.Pr

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