Acqui Terme

Scoppiata la polemica sul taglio degli alberi nell’alveo del Bormida

Acqui Terme. Ora l’allarme sembra rientrato ma per gli ambientalisti acquesi non è ancora il momento di abbassare la guardia. Quegli alberi tagliati sulla sponda destra del fiume Bormida, sani, verdi e per nulla pericolosi in caso di piena, sono una spina nel fianco. Esattamente come quelli invece pieni di fango e ancora lungo il greto del fiume che si trovano ancora lì, esattamente dove non dovrebbero stare. Già, non dovrebbero stare, visto che per primi sarebbero dovuti essere portati via dalla ditta che invece, probabilmente per un malinteso, ha tagliato gli alberi sani. «Verificheremo con attenzione quanto accaduto – ha detto il sindaco Lorenzo Lucchini all’indomani dell’allarme lanciato dagli ambientalisti acquesi – nel caso fosse verificata nei fatti l’effettività di tagli impropri, me ne assumerò la responsabilità. Saranno comunque intensificati i controlli interpellando anche i carabinieri forestali».

Nel frattempo è stata emanata una nuova ordinanza che intima alla ditta incaricata di provvedere alle sole operazioni di pulizia dell’alveo. Cosa che, in effetti, ora sta accadendo.  Ma per capire quanto è successo è necessario fare un passo indietro. Nei giorni scorsi era stato effettuato un sopralluogo lungo il fiume per cercare di capire cosa fosse possibile fare per ripulire la sponda dai detriti accumulatisi durante l’ultima piena. Un lavoro necessario in primis per tutelare la città ma anche quello che è il suo monumento simbolo: gli Archi Romani. Ebbene, da quel sopralluogo era emersa la necessità di procedere. Da qui l’emanazione di un’ordinanza e l’individuazione di una ditta, in questo caso la Legnotech srl di Gamalero, di provvedere alla pulizia. Probabilmente a creare confusione è stata proprio l’ordinanza. «Si ordina  di eseguire la pulizia delle parti vegetali anche in elevazione, (alberi, arbusti e materiale vario) presenti all’interno dell’alveo e zone laterali del fiume Bormida nel tratto di sponda destra nel territorio comunale, facendo attenzione a non modificare l’attuale alveo del fiume e la sua sezione idraulica». Proprio qui starebbe il nocciolo della questione. «Va bene la pulizia – spiega l’ambientalista Lino Giacobbe – ma forse sarebbe stata necessaria una maggiore sorveglianza per verificare come e dove eventualmente tagliare».

Gi. Gal.

(da L’Ancora n.39 del 22 ottobre 2017)

Scrive la Lega Nord
“Le prime ordinanze infelici dei 5 Stelle”

Acqui Terme. Ci scrive la Sezione Lega Nord Acqui Terme: «Dal 5 di ottobre finalmente si sono sciolti i lacci che tenevano frenata l’attività dell’amministrazione comunale grillina e ora si può condividere e verificare il suo funzionamento a pieno regime anche se il Sindaco Lucchini ha dichiarato che già sicuri della vittoria al Tar, la macchina comunale l’aveva già lanciata a massima velocità.

Oltre all’attività prossima delle Commissioni e dei Consigli Comunali il cittadino interessato alla propria Città può seguire tutte le iniziative sul sito Comunale dove “la trasparenza amministrativa online” permette di far vedere tutto (o quasi) quello che viene deciso e stabilito anche nelle piccole cose di interesse pubblico.

Tra queste attività c’è una recente Ordinanza che ha permesso all’amministrazione di prendere degli applausi giornalistici mettendo in risalto una propria sensibilità e responsabilità verso una problematica seria che riguarda la nostra città ovvero la pulizia dell’alveo del fiume Bormida da enormi residui lasciati dalle piene recenti costituiti soprattutto da piante divelte pronte ad essere trascinate dalle prossime correnti con il rischio di creare dei “tappi” specialmente nei punti di strettoia, tipo in corrispondenza degli archi del Ponte Carlo Alberto.

Leggendo l’Ordinanza N.28 del 11/10/2017 (avvenuta dopo un sopralluogo del 09/10/2017 alla presenza di Ditta Specializzata, Ufficio Tecnico e Protezione Civile) è stata invitata una Ditta di Gamalero a “…eseguire la pulizia delle parti vegetali anche in elevazione (alberi, arbusti e materiale vario) presenti all’interno dell’alveo…”.

Ora, sorvolando che forse nel sopralluogo sarebbe stato opportuno la presenza di qualche responsabile del AIPO, Ente specifico di controllo, quello che non si legge è quale sia stato il patto economico che ha comportato questo intervento.

Viene da pensare che la Ditta sia stata retribuita compensando il proprio lavoro in cambio della legna recuperata ma questa è solo un ipotesi ma già osservando, nei giorni precedenti l’Ordinanza, la massa dei tronchi accatastati lungo la passeggiata del Bormida, (lavori quindi già iniziati?) si poteva presumere un buon raccolto “compensativo” proveniente anche forse da alberi che pochi giorni prima erano felicemente in piedi.

Quanto finora esposto mette già in difficoltà chi vorrebbe capire come è stata strutturata l’operazione che comunque, torniamo a dire, resta come spirito d’iniziativa di particolare interesse per la collettività visto la sua funzionalità finale.

A qualche giorno di distanza si è appreso dai giornali che qualche cosa non ha funzionato e che maturava il fatto che una forse non felice Ordinanza Comunale Grillina faceva acqua da qualche parte.

[…] […]

Speriamo che il Sindaco o l’Assessore competente diano chiarimenti alla cittadinanza in merito».

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