Cairo M.tte

La Valbormida completamente isolata anche i treni fermi a causa del gelicidio

Cairo M.tte. Lunedì nero in Valbormida l’11 dicembre scorso a causa di quel fenomeno atmosferico chiamato gelicidio e che più propriamente i francesi chiamano verglass, ovvero vetro ghiacciato, una definizione che rende perfettamente l’idea di un fondo dove è praticamente impossibile mantenere l’equilibrio.

Si tratta di un evento atmosferico, fortunatamente non molto frequente, per il quale l’acqua piovana, cadendo con una temperatura inferiore a 0 gradi centigradi, ma ancora liquida per soprafusione, si congela rapidamente a contatto degli oggetti sui quali si va a posare, creando una sorta di rivestimento fatto di ghiaccio liscio e limpido. Si crea in pratica una lastra scivolosissima.

Questa paurosa pioggia ghiacciata era stata ampiamente prevista e le macchine spargisale qualche cosa hanno fatto durante la notte, tant’è vero che nelle prime ore del mattino era ancora possibile circolare ma col passare delle ore le strade valbomidesi sono diventate impraticabili e nella megarotatoria di Altare le auto si sono inesorabilmente ammucchiate bloccando di fatto i collegamenti con la Nazionale Piemonte e l’autostrada Torino Savona. Anche su questa importante via di collegamento la situazione era diventata ingestibile e pertanto la A6 è stata chiusa nella tratta tra Ceva e Savona. A creare il blocco di strade ed autostrade hanno contribuito, prevalentemente, molti alberi ad alto fusto che sotto il peso della “glassatura” ghiacciata sono caduti o minacciavano di cadere sulla carreggiata. Anche a Cairo Montenotte alcuni alberi del lungobormida Anselmi (Lea) e di Corso Martiri, in Cairo nuovo, sono caduti creando, fortunatamente, solo danni alle auto parcheggiate o in transito e nessun danno alle persone.

Con la viabilità Valbormidese praticamente fuori uso qualcuno è riuscito a tornare indietro puntando speranzoso sulla stazione ferroviaria di San Giuseppe: ma anche i treni erano fermi e la Valbormida si è trovata completamente isolata dal resto del mondo per l’intera giornata.

Eventi come questo ripropongono le ormai ricorrenti discussioni sulle problematiche relative all’ospedale di area disagiata e sulla necessità di poter contare  su un efficiente Pronto Soccorso in loco per far fronte alle emergenze che scaturiscono da un territorio abbastanza vasto e spesso interessato da fenomeni atmosferici decisamente pericolosi.

In prospettiva questa esigenza dovrebbe essere soddisfatta e l’argomento è stato ampiamente trattato in questi giorni  a fronte dell’approvazione in Consiglio Regionale del Piano Sanitario secondo cui il San Giuseppe sarà affidato ai privati.

Sulla riattivazione del Pronto Soccorso l’assessore Sonia Viale ha ripetutamente rassicurato l’opinione pubblica ma il PD chiede che il ripristino di questo  importante servizio avvenga a prescindere dalla privatizzazione dell’ospedale. Critici anche i pentastellati, per i quali «Il PSSR targato Toti-Viale  rappresenta un bel libro dei sogni, pieno di buone intenzioni e privo di ogni sostanza, di paletti chiari e tempi certi».

PDP

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