Cairo M.tte

Cairo, 182 allievi della scuola penitenziaria colpiti da gastroenterite

Cairo M.tte. Sono stati almeno 182 gli allievi (dei 274 che stanno facendo un corso iniziato l’8 gennaio per diventare agenti penitenziari) che sono stati colpiti nei giorni scorsi da una infezione gastro intestinale nella scuola penitenziaria di Cairo Montenotte. Per le cause della gastroenterite si fanno due ipotesi: un’intossicazione alimentare provocata dall’acqua nella caserma oppure un’epidemia influenzale. «E’ un episodio isolato, non c’è allarme per la popolazione» hanno rassicurato l’assessore alla Sanità Sonia Viale e il direttore generale dell’Asl2 Porfido.

Presso la scuola, per far fronte all’epidemia di quello che sembrerebbe essere un focolaio di gastroenterite epidemica virale, è stato allestito una sorta di “ospedale” interno per curare gli agenti ammalati che non hanno avuto bisogno, se non in un singolo caso, di ricovero ospedaliero.

L’epidemia ha ingenerato un allarme sul web che si è subito scatenato con ipotesi fantasiose sull’inquinamento dell’acqua potabile che, in alcune zone di Cairo, in seguito alle violente precipitazioni dei giorni scorsi, appariva torbida e marroncina.

Il Sindaco di Cairo si è precipitato a smentire l’allarmismo con un  duro comunicato stampa:

«Non tollereremo ulteriori allarmismi in rete, con ipotesi infondate – ha subito dichiarato – Ad ora, non c’è la conferma, anzi, pare probabile l’esclusione, di alcuna correlazione tra i fenomeni dell’acqua sporca in alcune zone di Cairo, che tra l’altro si sta risolvendo, e quanto è successo alla scuola di polizia penitenziaria. In questa fase operativa e delicata di verifica, in attesa dei risultati ufficiali dell’Asl e Arpal, non tollereremo notizie false e non confermate fatte circolare, e valuteremo se denunciare gli autori per procurato allarme. Non si tratta di essere bacchettoni o imprudenti, anzi, è proprio perché su certe situazioni, e visto lo sforzo enorme profuso da tutti, Asl, 118, Croce Bianca, Amministrazione comunale, Regione, Arpal, serve la massima serietà e consapevolezza».

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