Cairo M.tte

Tanti giovanili applausi per “Razza di Italiani” di Scaramuzzino

“Razza di Italiani” di ScaramuzzinoCairo M.tte. Giovedì 22 febbraio si è svolto, davanti agli studenti della scuola media di Cengio e del Liceo Calasanzio, uno spettacolo bellissimo quanto commovente.

L’ormai mitico attore altarese Giorgio Scaramuzzino, della compagnia genovese Teatro dell’Archivolto, ha presentato il suo monologo, potente ed ineccepibile, “Razza di Italiani!” Le discriminazioni contro gli ebrei nell’Italia fascista.

Difficile descrivere in una sintesi: davanti a lui le foto incorniciate dei ragazzi ebrei discriminati,  cacciati da scuola con le leggi razziali di Mussolini del 1938, leggi che venivano urlate da un altoparlante per tutto il sofferente spettacolo, svolto in un ambiente quasi infernale, quasi dantesco, in cui Scaramuzzino si muoveva con maestria e dolore, facendo condensare la partecipazione dei ragazzi e dei docenti (era presente pure il Direttore del Teatro Comunale di Cairo, Silvio Eiraldi) in una solida lacrimazione. Ogni orribile aspetto del putridume fascista fuoriusciva dalla spietata analisi dell’attore-presentatore che insieme interpretava tanti personaggi dell’epoca, sino a giungere a Fossoli, verso Auschwitz.

La colpa era degli italiani, era un regime italiano, che non sapeva, non poteva, non voleva reagire.

Come diceva Norberto Bobbio, difficile contrapporsi a una dittatura, occorre aspettare il momento propizio.

Ma il razzismo fascista si rovescia e diventa quello italiano, contro tutte le altre razze, inferiori.

Il senso di colpa che provava Primo Levi rivive in pieno nello spettacolo assordante di Giorgio Scaramuzzino, con gli ebrei vittime e gli italiani carnefici. Ebrei che spesso non sapevano di esserlo…Rivive Kafka, il processo e la condanna di chi è già colpevole.

Con Razza di italiani! Giorgio Scaramuzzino assume una dimensione di attore completo e sovranazionale, che i ragazzi di Cengio e del Calasanzio hanno applaudito, in attesa della replica per altre scuole, dopo il successo genovese di gennaio”.

Prof. Franco Xibilia  CESP –  Centro Studi Scuola Pubblica Savona

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