I 50 anni di sacerdozio dei Padri Scolopi Ugo e Guglielmo ad Ovada
Ovada. Domenica 18 marzo, la comunità dei Padri Scolopi e gli Scouts festeggiano i 50 anni di sacerdozio di Padre Ugo Barani e Padre Gugliemo Bottero.
L’occasione è data dalla celebrazione della S. Messa delle ore 10 nella Chiesa di San Domenico, allietata dalla musica del Coro Scolopi e dalla presenza degli Scout.
Per questo abbiamo sentito Padre Guglielmo: “Abbiamo cominciato a Roma, a Monte Mario, presso lo “studentato”, il Seminario maggiore del Calasanzio e siamo stati ordinati sacerdoti dal Cardinale olandese Villebrands, che nel 1968 presiedeva la Congregazione dell’unità dei Cristiani”.
Padre Guglielmo e Padre Ugo si conoscevano da qualche anno, avendo frequentato insieme la Scuola Media a Final Borgo e poi il Ginnasio e Liceo Classico a Roma, nativi rispettivamente di Grillano e di Vigolano (Piacenza).
“La prima Messa l’abbiamo celebrata il 17 marzo del ‘68 e poi io e Padre Ugo siamo tornati ai rispettivi paesi, io il 28 luglio in occasione della festa dei SS. Nazario e Celso e Padre Ugo a metà agosto”.
E gli anni a seguire, sino ad oggi, vedono i due Padri Scolopi impegnati nel dare una grossa mano alla comunità ovadese, contribuendo a portare aiuto e conforto spirituale a chiunque si rivolgesse a loro. Mentre Padre Guglielmo continua ad insegnare al Calasanzio genovese, Padre Ugo diventa Provinciale degli Scolopi e si reca spesso a Roma per gli impegni della carica, oltre che ad insegnare allo Scientifico e ad essere molto attivo per la sanità locale, settore delicato in cui fa molto.
La S. Messa di domenica 18 marzo sarà concelebrata insieme ad altri due Confratelli, i Padri Mario Saviola e Michele Sapa e vedrà stringersi attorno a loro la comunità ovadese, il Coro Scolopi, gli Scouts, il gruppo Calasanzio, i collaboratori per le pulizie, il Gruppo Missionario Calasanzio.
A seguire la Messa, l’intitolazione del salone Calasanzio a Padre Vittorio Panizzi (mancato nel 2014), nel cortile interno di Palazzo Spinola. Quindi il buffet e poi il pranzo nel salone “Grazia Deprimi”, cui sono invitate le autorità religiose e civili della città (tra cui il parroco don Giorgio Santi e il sindaco Paolo Lantero) ed il clero.