La minoranza consiliare chiede al sindaco di Ovada incontro urgente per Lercaro
Ovada. “Come consiglieri di minoranza abbiamo appreso la situazione in cui
versa il Lercaro. Abbiamo ascoltato gli operatori e visto come il Sindaco si dimostri inadeguato alla risoluzione dei gravi problemi che attanagliano la struttura. Abbiamo deciso di procedere ad alcune iniziative”.
Questo l’introduzione alla conferenza stampa di lunedì 4 giugno dai cinque consiglieri comunali di minoranza.
Emilio Braini: “Siamo ad un punto di non ritorno. Abbiamo provato in ogni modo a cercare soluzioni per salvare la struttura. Ora chiediamo un incontro urgente al sindaco, per vedere cosa fare e confrontarci concretamente. Vogliamo farci sentire”.
Il dott. Mauro Rasore (con Annamaria Gaggero) di “Essere Ovada”: La struttura va salvata perché il Lercaro è indispensabile per la zona. Però ora ci sono 96 ospiti, quindi soldi ne entrano e non si capisce il perché della grave crisi…”
Giorgio Bricola (con Assuntina Boccaccio) del “Patto per Ovada”: È evidente che c’è un fallimento gestionale. Venerdì scorso abbiamo incontrato i dipendenti: non pagare gli stipendi al personale è cosa grave. I “pacchetti promozionali” sulla non autosufficienza: assurdo, si paghino le rette come da norma regionale.
La smettano sindaco e dirigenti di raccontare storie, noi abbiamo le nostre proposte, le diremo… e ne abbiamo anche nel cassetto. C’è la possibilità che il Lercaro muoia per inerzia: la legge regionale di settore prevede che un Ente pubblico chiuda entro dicembre se la gestione non lo fa funzionare.
Nelle strutture di Silvano, Trisobbio, Carpeneto e Rocca Grimalda si potrebbe spostare l’autosufficienza e al Lercaro mantenere la non (circa 40 utenti).”
La minoranza consiliare si spinge anche a chiedere la rescissione del contratto per il direttore e la revoca del commissario, come ultima soluzione.