Ovada

Fondazione Cigno contribuisce al progetto territoriale “Covi a casa”

Ovada. La Fondazione Cigno supporta il progetto spontaneo territoriale del Distretto sanitario Ovada/Acqui, “Covi a casa”.

Il progetto vede l’adesione su base volontaria di medici di Medicina generale di Ovada e Acqui, medici del Pronto Soccorso di Ovada e Acqui e specialisti di Ovada e Acqui, il servizio farmaceutico ed il personale infermieristico di Asl-Al.

«Fondazione Cigno non intendeva sovrapporsi alle varie raccolte fondi in corso ma, preso atto che tutte mirano solo agli ospedali, ha deciso di scendere in campo a supporto del territorio, vero campo dove si gioca la partita decisiva della sopravvivenza della popolazione.

Il progetto si basa sulla presa in carico precoce a livello domiciliare di pazienti con sintomatologia clinica suggestiva per infezione da Covid-19. 

Il rapido evolversi della diffusione della infezione Covid-19 ha infatti portato al precoce esaurimento delle risorse sanitarie disponibili, con la necessità di rivedere continuamente i protocolli operativi e disorientamento tra operatori, pazienti, familiari, comunità di appartenenza.

L’esperienza clinica maturata sul campo ha condotto alla convinzione che il malato,soprattutto se anziano, cronico o polipatologico, debba essere intercettato precocemente nel decorso dei sintomi, e non, come si sosteneva inizialmente, solo alla comparsa di un quadropatologico grave, in genere poi irreversibile in certi contesti clinici.

 Con una presa in carico immediata si spera di poterridurre il ricorso al ricovero in degenza ordinaria o terapia intensiva, ridurre la mortalità e consentire un fine vita dignitoso per chi non ha opportunità di miglioramento.

La lotta alla pandemia non si gioca solo in rianimazione ma anche sul territorio».

4 Commenti

  1. È così che speravo cambiasse l’ approccio alla malattia!
    Complimenti e riconoscenza per i professionisti che vi partecipano. Un gran risparmio da tanti punti di vista e un dovuto rispetto ai malati.
    Spero anche in uno screening del territorio, approfittando del momento dei confini chiusi.
    Ci siamo sentiti abbandonati, per settimane, fai numeri verdi dedicati, non si riusciva ad avere contatti validi per giorni…fino all’ irrecuperabile.
    Grazie, vi sostengo

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