Troppo cibo nella spazzatura

36 chilogrammi. A tanto ammonta ancora lo spreco di cibo procapite. Gli alimenti più colpiti verdura e frutta fresca, seguite da pane fresco, cipolle e aglio, latte e yogurt, formaggi, salse e sughi.

Non si tratta quindi solo di un problema etico ma che determina anche effetti sul piano economico/ambientale per l’impatto negativo sul dispendio energetico e sullo smaltimento dei rifiuti.

La buona notizia è che 7 italiani su 10 hanno diminuito o annullato gli sprechi alimentari adottando nell’ultimo anno strategie che vanno dal ritorno in cucina degli avanzi ad una maggiore attenzione alla data di scadenza, ma anche la richiesta della doggy bag al ristorante e la spesa a chilometri zero dal campo alla tavola con prodotti più freschi che durano di più.

I dati divulgati dall’indagine Coldiretti/Ixe’ diffusa in occasione della Giornata nazionale contro lo spreco alimentare che si è celebrata martedì 5 febbraio, parlano chiaro: più sensibilità nei confronti del problema che resta rilevante con gli sprechi domestici che rappresentano in valore ben il 54% del totale e sono superiori a quelli nella ristorazione (21%), nella distribuzione commerciale (15%), nell’agricoltura (8%) e nella trasformazione (2%) per un totale di oltre 16 miliardi che finiscono nel bidone in un anno.

Decalogo antispreco di Campagna Amica

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