Diocesi

Mons. Cesare Nosiglia, nominato amministratore apostolico della diocesi di Susa

Acqui Terme. Papa Francesco ha nominato mons. Cesare Nosiglia, Arcivescovo di Torino, amministratore apostolico della diocesi di Susa in seguito alle dimissioni per raggiunti limiti di età dell’attuale vescovo mons. Alfonso Badini Confalonieri. Non si tratta di una fusione o di un accorpamento, ma di due diocesi con lo stesso vescovo.

L’annuncio è stato dato, sabato mattina, dallo stesso mons. Nosiglia a Torino in Arcivescovado. Il  suo compito, sarà quello «di favorire un percorso di comune impegno pastorale delle due diocesi. In Piemonte, questa disposizione  – ha ricordato l’Arcivescovo – è la seconda, dopo le diocesi di Cuneo e di Fossano, che da anni hanno  già un solo vescovo. Tutto ciò fa parte di una scelta, relativa alle piccole diocesi, su cui Papa Francesco è più volte intervenuto nelle assemblee della Conferenza episcopale del nostro Paese. Non si tratta di un accorpamento, – ha quindi ribadito – perché le due diocesi restano tali, ma di una unione di entrambe in persona episcopi (con lo stesso vescovo)».

Il Papa ad agosto aveva  chiesto a mons. Nosiglia di continuare per  altri due anni il  suo mandato di arcivescovo  di Torino che proprio a giugno aveva terminato le visite pastorali di tutte le parrocchie e realtà ecclesiali della diocesi. «Questo  – ha detto l’Arcivescovo – mi lascia un po’ di tempo da dedicare a Susa». E’ convinto che entrambe le comunità per le loro radici cristiane possono guardare avanti con fiducia e contribuire «al vero progresso sociale della gente».

Lo preoccupa il calo delle vocazioni, che riguarda  però un po’ tutte le diocesi. «Confido inoltre  – ha detto – nel sostegno dei preti e dei diversi vescovi emeriti che vivono nel torinese»,  Tra loro il card. Poletto, mons. Mana, mons. Anfossi, mons. Micchiardi, mons. Ellena. Ha  poi anticipato che come avvenne per il suo ingresso a Torino anche a Susa vorrebbe incontrare per primi i giovani. Nel suo messaggio alla comunità valsusina  ha confermato  che svolgerà il suo ministero ponendosi  in stretta continuità «con quanto mons. Alfonso ha promosso e avviato in quasi diciannove anni di episcopato.

Tutto quanto egli ha stabilito per l’attuale programma pastorale per l’anno 2019-2020 resta il punto di riferimento da porre in atto con impegno da parte mia e di voi tutti. Vi chiedo una preghiera e, insieme, la vostra piena collaborazione per svolgere al meglio il compito che mi è stato affidato». Alla domanda sulla questione della Tav, mons. Nosiglia, ha risposto che non si schiera ma che la sua porta è aperta per «quanti vorranno incontrarmi per spiegare le proprie ragioni, per conoscere meglio la situazione».

E sul futuro di altre possibili sinergie o accorpamenti tra diocesi piemontesi ha risposto che questo è un tema che tratta la Santa Sede, ma «la strada è quella di avere il massimo della comunione mantenendo la storia e la tradizione».

Chiara Genisio

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