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A proposito di Santa Caterina

Dalla preghiera di Mosè (Salmo n° 89): “…mille anni ai tuoi occhi, sono come il giorno di ieri che è passato, come un turno di veglia nella notte … gli anni della nostra vita sono settanta, ottanta per i più robusti e il loro agitarsi è fatica e delusione; passano presto e noi voliamo via…”.

Ebbene sì, anche per la nostra diocesi mille anni sono un riferimento importante, basti pensare che 952 anni fa’ il nostro caro San Guido fondò la cattedrale e sempre lui, sì, San Guido, fondò nel 1057, il Monastero di “Santa Maria de’ Campi” (di cui vi è ancora traccia presso Via Santa Caterina) dando inizio al culto di Santa Caterina di Alessandria. Nei secoli successivi il monastero si trasferì presso il seminario minore (attuale ristorante “Moncalvo”) ed il culto della giovane santa egiziana proseguì fino ai giorni nostri tra “alti e bassi” e con la tradizionale fiera nella terza domenica di novembre. 

Santa Caterina ha condiviso con gli acquesi per mille anni gioie e dolori, guerra e pace, freddo a e caldo, carestie e sviluppo ed essa è stata testimone di centinaia di generazioni perché gli anni della nostra vita sono solo settanta, ottanta per i più robusti.

Conosciamo poco della vita della santa, visse a cavallo tra il secondo ed il terzo secolo ad Alessandria d’Egitto, fu vittima (a pochi anni dall’Editto di Costantino) delle ultime persecuzioni cristiane da parte di potenti e prepotenti uomini di potere. “L’orco” in questione fu Massimino Daia Governatore in carriera e futuro imperatore d’oriente. (r.m.)

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