Acqui Terme

Il documento di Coldiretti Alessandria sulle emergenze del settore agricolo

Acqui Terme. Questo il documento di Coldiretti Alessandria sulle emergenze del settore agricolo inviato a istituzioni, politici locali e ai parlamentari di estrazione alessandrina

«In questo documento Coldiretti Alessandria, da sempre attenta alla messa in sicurezza dei fiumi e alla salvaguardia dell’ambiente e del territorio, alla luce degli eventi alluvionali che hanno messo in ginocchio l’economia agricola dell’intera provincia ha deciso di richiamare l’attenzione su alcune tematiche al fine di ottenere una politica ambientale più corretta e mirata.

I danni subiti si sintetizzano nella distruzione delle colture autunnali, perdita delle scorte, danni agli allevamenti, alle strutture, agli impianti, ai macchinari, alle attrezzature e alle abitazioni.

Gestione del territorio

L’obiettivo è quello di interrogarsi per capire le cause di questi disastri e per valutare se e cosa è possibile mettere in atto affinché tali eventi non succedano con una frequenza così elevata.

Anni ed anni di politiche ambientali, urbanistiche, territoriali sbagliate hanno prodotto i più grandi dissesti: è infatti troppo facile pensare di risolvere tutto ponendo sotto controllo solo la parte terminale del processo.

Da oltre vent’anni non si è provveduto a dragare i corsi d’acqua della provincia ottenendo un esagerato accumulo di ghiaia e detriti che hanno trasformato i letti dei fiumi in veri e propri boschi dove gli alberi ad alto fusto sono presenti in grandi quantità procurando come risultato un vero e proprio dissesto idrogeologico.

È prioritario attivare politiche di cura del patrimonio forestale e del verde pubblico che riconoscano il ruolo dell’impresa agricola, con particolare attenzione ai territori montani. Cambiare profondamente le modalità di contenimento della fauna selvatica, oggi fuori controllo, e di risarcimento dei danni, rafforzando il ruolo dei proprietari e dei conduttori dei fondi.

Difesa del suolo

Si è assistito a un totale abbandono di qualsiasi forma di pianificazione territoriale, prevenzione e gestione della pericolosità e rischio geologico‐idraulico, suscitando doverose riflessioni anche su dettati normativi, in gran parte di dubbia efficacia e validità. È indispensabile cogliere la disponibilità di risorse offerta dalla nuova Programmazione, per realizzare le opere necessarie secondo un quadro definito di prorità.

Occorre creare le condizioni affinché si contrasti la scomparsa delle campagne, garantendo un giusto reddito agli agricoltori e valorizzandone il ruolo ambientale, anche attraverso la nuova legge sul consumo di suolo, approvata da un ramo del Parlamento nella scorsa legislatura ma finita ora su un binario morto: prioritario vararla il prima possibile.

Affrontare con lungimiranza il tema del “consumo del suolo”. Promuovere pratiche rigenerative per raggiungere gli obiettivi di fertilità dei suoli e de-carbonizzazione: dalla filiera del riciclo organico, alle potenzialità energetiche ed ambientali dei settori agro-zootecnico e forestale.

Sostenibilità ambientale

In questo contesto, con l’approvazione del Piano di Assesto Idrogeologico deve essere riconosciuta al mondo agricolo una parte di fondamentale importanza nella gestione e manutenzione di tutto il territorio.

Riteniamo pertanto che qualcosa vada rivisto, perché se anni fa le esondazioni che arrecavano danni erano realmente “eccezionali”, in questi ultimi anni, purtroppo anche dopo il catastrofico evento alluvionale del ’94 e nonostante i lavori eseguiti, bastano poche ore di pioggia per lasciare centinaia di agricoltori con il cuore in gola.

La Coldiretti, quindi, chiede la rimozione degli inerti e il ripristino generale del letto del fiume, per assicurare definitivamente la messa in sicurezza dei corsi d’acqua della provincia e, facendo riferimento all’Articolo 15 della Legge di Orientamento, sollecita le pubbliche amministrazioni alla stipula di apposite convenzioni con gli imprenditori agricoli al fine di favorire lo svolgimento di attività funzionali alla sistemazione e alla manutenzione del territorio, alla salvaguardia del paesaggio agrario e forestale, alla cura ed al mantenimento dell’assetto idrogeologico e di promuovere prestazioni a favore della tutela delle vocazioni produttive del territorio.

Un obiettivo che rientra in quella politica della multifunzionalità dell’agricoltura che è ben sottolineata proprio nel testo della Legge di Orientamento: solo in quest’ottica si potrà infatti parlare di rigenerazione del settore primario.

Pertanto, la Coldiretti chiede che vengano messi in atto piani di programmazione idrogeologica del territorio per risolvere tempestivamente i suddetti problemi, coinvolgendo le rappresentanze del mondo agricolo.

 Il documento predisposto contiene le richieste che potrebbero apportare un aiuto concreto alla soluzione della drammatica situazione. Purtroppo le difficoltà finanziarie che stanno caratterizzando gli Enti pubblici Regione compresa, rappresentano un ulteriore elemento di preoccupazione rispetto a quanto chiesto. Non demordiamo e continueremo ad essere vicini alle nostre imprese con la determinazione di sempre.

Aree golenali

Ogni agricoltore sa che salvaguardare e mantenere il proprio terreno è la migliore garanzia sul futuro della sua attività. Ciò è vero sempre, ma è ancor più verificabile nelle aree golenali dove la presenza dell’acqua dei fiumi costringe le aziende presenti a tecniche colturali idonee a poter convivere con le esondazioni periodiche.

La manutenzione dei terreni, delle ripe, della rete scolante, l’eliminazione di piante morte, di ghiaia e di detriti di ogni genere portati dal fiume, sono sempre stati parte integrante del lavoro degli agricoltori delle aree golenali.

Peraltro le aziende agricole ubicate in golena, svolgono già una funzione ambientale di fondamentale importanza, consentendo che il fiume invada i loro terreni privati e le loro produzioni evitando così che la piena arrechi danni alle popolazioni ed agli insediamenti civili posti più a valle.

Non è infatti possibile continuare solo a preoccuparsi di gestire la cosiddetta “cultura dell’emergenza” senza trovare quelle soluzioni di pianificazione del territorio definitive che dovrebbero salvaguardare sia la sicurezza dei cittadini sia delle aziende agricole.

La sovrapposizione delle competenze dei vari enti preposti alla gestione degli alvei e alla manutenzione delle sponde non ha più ragion d’essere: infatti, lo scarico di responsabilità a valle di ogni evento non è più comprensibile da parte di nessuno, e in particolar modo dal mondo agricolo. Le polizze attualmente disponibili sul mercato, pur prevedendo la possibilità di assicurare anche il rischio alluvione, risultano inadatte a fornire un reale sostegno alle imprese agricole alessandrine e necessitano quindi di modifiche volte a renderle operative anche all’interno delle aree golenali. Oltre al danno la beffa: infatti, i territori che ricadono in zone golenali non sono assicurabili e nel caso in cui si verifichi un danno nelle suddette aree scatta, addirittura, una penalizzazione pari al 50%. Al fine di consentire di assicurare l’evento alluvione anche nelle fasce di deflusso di piena e di esondazione si rende necessario eliminare dal contratto della polizza multi rischio sulle rese la clausola di esclusione delle aree golenali.

Cambiamenti climatici

Eventi climatici violenti, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al mal tempo, con sbalzi termici significativi, sono ormai all’ordine del giorno. Non solo: sempre più parassiti alieni, dalla cimice asiatica alla popillia jaonica fino alla drosophila suzuki, invadono territori ed attaccano le colture.

L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici. Solo in Piemonte l’ammontare dei danni provocati da maltempo e parassiti, arriva a 200 milioni di euro.

Cifra che devi farci riflettere su quanto sia fondamentale salvaguardare il nostro patrimonio agricolo e agroalimentare messo a rischio dalla cementificazione selvaggia e da consumi, anche a tavola, che ben si allontanano dall’attenzione agli sprechi ed al riuso.

Va sempre ricordato che è l’attività agricola a tenere vivi territori che, altrimenti, sarebbero disabitati ed abbandonati, motivo per cui è fondamentale un adeguato riconoscimento sociale, culturale ed economico.

Semplificazione

Il carico delle imprese agricole derivante dai processi burocratici distorti costituisce uno dei principali elementi di aggravio competitivo. E’ urgente snellire le procedure secondo i principi di sussidiarietà, costruendo in tempi brevi le delibere attuative della Legge Quadro sull’Agricoltura (L.R.1/2019).

Accordi di filiera – motore economico del territorio

Grazie alla legge di Orientamento del 2001, la multifunzionalità ha rappresentato una leva economica importante per le imprese agricole, ma soprattutto una leva fondamentale nel rapporto città/campagna e produttore/consumatore. Per questo le future politiche regionali e i programmi di sviluppo dovranno garantire una premialità alle aziende virtuose dell’agroindustria che sceglieranno percorsi di filiera.

  Da tempo Coldiretti ha avviato collaborazioni sul territorio con quella parte di agroindustria virtuosa che attiva filiere in grado di esprimere i valori comuni dell’identità territoriale, della trasparenza e della sostenibilità. Auspichiamo che anche altre industrie del comparto alimentare aprano un dialogo con il territorio.

In conclusione

Coldiretti Alessandria riconferma la disponibilità ad interagire con le istituzioni al fine di rendere percepibile, in particolare per le giovani generazioni, una traiettoria di futuro possibile e migliore, perché continuino ad essere ed a sentirsi patrimonio di questa terra.

Per affrontare questo momento di difficoltà sarebbe opportuna un decisa azione di governo al fine di rendere più agevole la ripresa da parte delle aziende maggiormente colpite dai recenti eventi alluvionali applicando:

• sospensione dei pagamenti relativi a imposte, tasse e tributi;

• sospensione del pagamento dei contributi previdenziali, sia quelli propri dei

coltivatori diretti ed imprenditori agricoli sia quelli dei loro dipendenti;

• sospensione del pagamento delle rate di mutuo e possibilità di rinegoziazione degli

stessi, in quanto l’alluvione è causa di forza maggiore;

• rilocalizzazione dei centri aziendali, come è avvenuto net 1994 nei comparti

dell’artigianato, del commercio e dell’industria, con finanziamenti agevolati;

• possibilità di costruire argini a difesa dei centri aziendali;

• dichiarare queste aree come zone svantaggiate;

• inserimento, nell’attuale sistema assicurativo agevolato, dell’evento catastrofico

dell’alluvione con le polizze multirischio.

• prevedere delle misure ad hoc nel PSR per queste aziende agricole e dare loro un

grado di priorità nelle graduatorie di merito per accedere agli aiuti previsti;

• pagamento immediato della Pac e di tutte le misure previste dal Psr, per le aziende

alluvionate che ad oggi non hanno ancora percepito questi aiuti.

Alessandria, 6 dicembre 2019

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