Valle Belbo

Santo Stefano Belbo, Ezio Bosso è stato per due volte al Pavese festival

Santo Stefano Belbo. “In quelle terre ci sono alcune delle stanze della mia vita… Quelle terre sono state la mia casa per un po’. La dodicesima stanza si sposta nelle Langhe. Suoniamo a Santo Stefano Belbo al Pavese festival. Cesare Pavese conosceva bene le stanze, ma cercò la tredicesima forse”. Il maestro Ezio Bosso presentò così, il 2 agosto 2015, la sua seconda apparizione al Pavese Festival (la prima fu il 20 luglio 2013) e da allora il filo che lega il compositore alla terra di Cesare Pavese non si è mai spezzato.

«Avremmo voluto organizzare un ritorno di Ezio Bosso a Santo Stefano Belbo, quest’anno, in occasione del 70º anniversario della scomparsa dello scrittore, per parlare della musica di Pavese e di quanto le sue poesie, le sue opere, le sue parole siano composizioni», dice il direttore della Fondazione pavesiana, Pierluigi Vaccaneo, «Non c’è stato più tempo, ma quel filo non si spezzerà mai, perché ogni nota musicale, ogni parola, ogni fatto culturale ci ricorderà quanto l’arte sia vita e quanto la vita di ogni grande artista sia un’occasione per esprimerlo».

Scriveva Cesare Pavese: “L’uomo mortale non ha che questo di immortale: il ricordo che porta e il ricordo che lascia”.

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