Acqui Terme

Il Premio nazionale Rotaract al Socio Sanitario dell’IIS RLM

Acqui Terme. È davvero particolarmente confortante la consuetudine ai premi dell’Istituto di Istruzione Superiore “Rita Levi-Montalcini” della nostra città.

Di pochi gironi fa il conseguimento di un nuovo alloro, e a livello nazionale, per merito di un gruppo di allievi della classe seconda sezione M dell’Indirizzo Professionale Servizi per la Sanità e Assistenza Sociale, che è poi l’ultimo nato (istituito nell’a.s. 2015/16) all’interno del RLM.

 Per merito di Viviana Abrudan, Elisa De Matteis, Alessia Lequio, Emily Moraglio e Simone Politi, e con la coordinazione delle prof.sse Maria Letizia Azzilonna (Scienze Umane), e Marzia Cariolo (Metodologie operative), l’Istituto acquese ha vinto il primo premio della categoria artistica del Concorso nazionale sul tema dei disturbi alimentari che, promosso dal Distretto Rotaract 2080 di Roma, ha poi coinvolto tutti gli altri Distretti italiani e quelli del Principato di Monaco, di Malta e di San Marino.

Gli allievi della seconda M del “Levi-Montalcini” (tra i più giovani – ed è un altro bel merito – a prendere parte al contest, che si rivolgeva, di preferenza, ai ragazzi del triennio conclusivo) si sono affermati con una animazione che aveva per protagonista un “orologio-bilancia”. Che, segnando la diminuzione progressiva del peso nel/la giovane anoressico/a, conduce all’esito letale.

 Così i ragazzi hanno accompagnato la loro realizzazione: “Tutte le nostre scelte creative sono state motivate dal desiderio di trasmettere un messaggio forte, chiaro, esplicito: cioè che di anoressia si può anche morire! Abbiamo utilizzato, a questo scopo, due oggetti-simbolo molto evocativi, e di facile e immediata comprensione: un orologio ed una bilancia. Essi nel nostro video diventano una cosa sola. A sottolineare la drammaticità del dimagrimento patologico, causato dal disturbo, abbiamo utilizzato anche il caratteristico suono che normalmente producono certe apparecchiature ospedaliere a segnalare un esito infausto e l’assenza del battito cardiaco, creando così un’atmosfera di emergenza.

 Solo a quel punto compare il messaggio culminante: Di anoressia si muore”.

G.Sa.

Maggiori particolari su L’Ancora n.24/2020

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