Cairo M.tte

È nato il Forum Civico Ligure per i Diritti Fondamentali

È nato il Forum Civico Ligure per i Diritti Fondamentali, costituito da esponenti delle 4 province liguri attivi finora soprattutto nel movimento per l’acqua, nella sanità, nella gestione dei rifiuti, nella partecipazione dei cittadini ai processi decisionali. Il Forum si sta ora concentrando sulla sanità, che merita una particolare attenzione anche a prescindere dall’attuale pandemia. La “Rete Ambientalista dei Movimenti di lotta per la salute, l’ambienta, la pace e la nonviolenza” mette a disposizione del Forum i propri strumenti: Sito e Lista.

Tra i diritti fondamentali, due pensiamo siano quelli in grado di avviare un percorso esattamente sul terreno del conflitto reale oggi in atto tra profitto e vita e di allargare la consapevolezza che tutto quello che ci sta succedendo è esattamente il frutto di “come era prima”: il diritto alla salute e il diritto all’accesso all’acqua.

Regole del gruppo create dagli amministratori

1 Gentilezza e cortesia

Siamo tutti in questo gruppo per creare un ambiente accogliente. Trattiamo tutti con rispetto. I dibattiti sani sono giusti, ma è necessario sempre comportarsi con gentilezza.

2 Nessuna attività di promozione o spam

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“La discussione – spiegano – è partita da un concetto di fondo e cioè che oggi è il tempo della cura, della cura di noi stessi, degli altri e dell’ambiente in cui viviamo. Con la conseguente necessità di affrontare, con azioni concrete, le questioni che davvero riguardano il conflitto vero che il virus ha messo in evidenza, quello tra il profitto e la vita, tra il mercato e i diritti fondamentali, tra il mercato e la natura”.

La questione sulla quale lavoreremo prioritariamente – annunciano – è l’affermazione e la rivendicazione dei diritti fondamentali e la loro non disponibilità al ‘mercato’ e la loro non assoggettabilità ai paradigmi finanziari. Quindi le risorse disponibili devono essere indirizzate prioritariamente al soddisfacimento dei diritti fondamentali per tutte e tutti. Analisi, proposte e mobilitazioni saranno indirizzate anche all’ambiente e ai cambiamenti climatici, alla democrazia, al debito e al reperimento delle risorse, al lavoro come diritto e non come merce di scambio. Anche per questo invitiamo altre realtà del nostro territorio ligure a entrare a pieno titolo in questo percorso portandovi la loro storia, la loro cultura, i loro saperi e conoscenze”.

Da subito – promettono – ci occuperemo di due importanti questioni concrete. La prima è la ridefinizione del modello e della missione di Alisa, non più azienda, non più decisore unico con logiche privatistiche, ma agenzia a servizio delle politiche sanitarie a tutela dei cittadini. Rifiutiamo il recente provvedimento regionale di accentramento in Alisa della gestione della fase 2 dell’emergenza sanitaria, espropriandosi così la partecipazione dei territori. Chiederemo al ministero della salute se il provvedimento è legittimo. Al contrario è necessario il potenziamento del ruolo della sanità territoriale contro un modello ospedalocentrico lombardo, che ha manifestato tutta la sua inefficacia nell’affrontare l’attuale emergenza sanitaria”.

La seconda questione sarà una “richiesta di chiarimenti alla Giunta Regionale di come intende attuare l’ordine del giorno, recentemente votato all’unanimità dal Consiglio Regionale, nel quale si chiede l’azzeramento delle bollette dell’acqua per il periodo dell’emergenza sanitaria. Questo per evitare che sia solo propaganda pre elettorale, tenuto conto che la Regione non ha nessun potere per imporre ai gestori una scelta di questo genere. Inoltre ricordiamo alla Giunta e al Consiglio regionale che in un qualche cassetto si trova la legge di iniziativa popolare sottoscritta da oltre 10.000 cittadine e cittadini per la ripubblicizzazione del Servizio Idrico in Liguria”.

E questo è solo l’inizio – concludono – perché siamo coscienti che viviamo tempi straordinari e dobbiamo attrezzarci di conseguenza per liberare il presente e riappropriarci del futuro, consapevoli che il tempo è ora”.

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