Ovada

Cassulo e la minoranza consiliare spiegano il perché del voto contrario sui rifiuti

Ovada. I quattro consiglieri comunali di minoranza di “Ovada Viva” (Cassulo, Priolo, Forno e Boccaccio) votano contro l’aumento tariffario della raccolta dei rifiuti.

Il capogruppo Pier Sandro Cassulo, sul punto all’odg del Consiglio comunale di mercoledì 30 settembre, spiega il perché del voto contrario.

«Il sistema di raccolta porta a porta, se da un lato porta risultati positivi per le percentuali di raccolta del differenziato, da altro lato comporta notevoli costi per le famiglie e forti abbandoni sul territorio.

L’Autorità centrale nazionale per la determinazione  del sistema tariffario di raccolta rifiuti, ha invertito il costo del personale che, da essere preminente sulle spese fisse, lo è diventato sulle spese variabili.

Questo ha comportato una diversa realizzazione del conto economico annuale su cui si basa la determinazione delle tariffe, per cui per l’anno 2020 si avrà un aumento medio da 3 a 20 euro per famiglia sul costo fisso e il conferimento dell’indifferenziato, oltre a quello già previsto in base al nucleo familiare, passerà da 12  a 19 euro. Rimane da chiarire se il costo precedente era di 12 euro, come sempre affermato dalla Giunta comunale, o 16 euro come presentato da Econet in Commissione comunale.

Questo significa che per un nucleo di 4 persone l’aumento potrebbe superare anche i 50 euro annuali per le persone rispettose delle regole mentre l’abbandono potrebbe aumentare in modo esponenziale, costringendo ad una raccolta sul territorio con un costo che ricadrà su tutti gli utenti.

Ricordiamo quando il sindaco Lantero in campagna elettorale diceva che col tempo il costo sarebbe diminuito.

Oggi ci ritroviamo invece con un aumento derivante non solo dai motivi sopra detti ma anche dall’aumento dei costi di conferimento in discarica che ovviamente, a causa della diminuzione del conferito, deve compensare i costi fissi di gestione.

Se i sindaci di Ovada ed Acqui ci avessero dato ascolto costruendo punti di raccolta con schede magnetiche, avremmo risparmiato almeno 5/ 6 milioni di euro d’investimenti ed avremmo un numero di personale almeno di un terzo rispetto all’attuale».

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