Acqui Terme

Commercio estero: oltre al Covid pesano dazi e Brexit, è crollo delle esportazioni

Acqui Terme. Tre imprese agroalimentari su quattro (74%) che esportano hanno registrato una diminuzione delle vendite all’estero per effetto di una pioggia di disdette provenienti dai clienti di tutto il mondo a causa dell’emergenza coronavirus.

Un danno per l’intera economia nazionale e, a cascata sui territori, dove l’export agroalimentare ricopre un ruolo di traino per l’intero Made in Italy.

Sul crollo storico delle esportazioni, oltre alle difficoltà del commercio internazionale dovute alla pandemia da Covid, pesano anche le politiche protezionistiche dell’ex presidente Donald Trump con un calo del 6,7% dell’export negli Usa e gli effetti delle tensioni sulla Brexit, con una diminuzione dell’11,9% in Gran Bretagna.

È quanto emerge da un’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat del commercio estero nel 2020 nei Paesi extracomunitari, dal quale emerge che il risultato negativo annuale (-9,9%) è dovuto soprattutto all’andamento dei due principali partner commerciali dell’Italia fuori dai confini comunitari.

“A pesare è stata inizialmente la disinformazione, strumentalizzazione e concorrenza sleale, anche di Paesi alleati, con addirittura l’assurda richiesta di certificati “virus free” sui prodotti agroalimentari Made in Italy a cui si è aggiunta successivamente la drammatica crisi della ristorazione a livello globale che vede la cucina italiana protagonista in tutto il mondo. Il risultato per la provincia di Alessandria è stato un conto salatissimo soprattutto per il settore del vino ma, a livello generale, difficoltà sono state segnalate anche per ortofrutta, formaggi, salumi e conserve” ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco.

A preoccupare nel 2021 sono le tensioni alle frontiere ed i carichi amministrativi e burocratici nei rapporti con la Gran Bretagna dopo la Brexit mentre con l’arrivo del nuovo presidente degli Stati Uniti Joe Biden ci sono le condizioni per superare i dazi aggiuntivi Usa che colpiscono le esportazioni agroalimentari Made in Italy per un valore di circa mezzo miliardo di euro.

“Per fronteggiare gli effetti della pandemia sull’export va promosso un piano straordinario di internazionalizzazione con la creazione di nuovi canali e una massiccia campagna di comunicazione per le produzioni 100% Made in Italy” ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo nel sottolineare che “occorre superare l’attuale frammentazione e dispersione delle risorse e, in un’ottica futura di ripresa delle normali attività commerciali, sarà fondamentale impiegare tutte le energie diplomatiche per superare queste difficoltà ed evitare un pericoloso effetto valanga sull’economia e sulle relazioni tra Paesi alleati in un momento drammatico per gli effetti della pandemia senza mai dimenticare che gli Stati Uniti sono il primo mercato extraeuropeo dell’Italia”.

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