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Il tratto Ovada-Masone non è gratis per tutti: automobilisti infuriati

Tanta delusione e tanta rabbia per quella che a molti è parsa una beffa. Rimane a pagamento il tratto di A26 tra Ovada e Masone. A testimoniarlo nella giornata di ieri tanti utenti che dal Basso Piemonte si sono spostati in Liguria per ragioni di lavoro.

Ad alimentare l’equivoco una sibillina frase contenuta nella nota comparsa sul sito di Autostrade (così articolata che ha creato non pochi problemi di interpretazione anche ai giornalisti).

«La gratuità totale e la riduzione del 50% sarà riconosciuta anche per i transiti dei veicoli, in uscita e in entrata ai suddetti caselli, con origine/destinazione i caselli della A26 da Ovada, della A10 da Albisola, della A7 da Vignole Borbera, della A12 da Sestri Levante».

Per farla breve, per tutta la giornata di ieri il pedaggio tra Ovada e Masone, primo casello ligure dell’A26, è rimasto fissato a 1.50 euro.

Ed invece il “privilegio” che spetta a chi attraversa – in entrata o in uscita – il casello di Ovada è quello di beneficiare della gratuità o delle riduzioni (al 50%) tuttora attive lungo la parte restante (sul versante ligure) della tratta. Per chi si mette in viaggio partendo da Novi o da Alessandria, soltanto per fare due esempi, ciò non avviene, e gli utenti devono pagare l’intero importo i disagi .

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