PiemonteRegione

Parità retributiva tra sessi

Acqui Terme. Ci scrive il Consigliere regionale del Partito Democratico Domenico Ravetti.

“Nella seduta dell’11 maggio del Consiglio regionale l’Aula di Palazzo Lascaris ha approvato all’unanimità la proposta di legge, della quale sono il primo firmatario, per il riconoscimento della parità retributiva tra uomini e donne. Le donne continuano ad essere meno presenti nel mondo del lavoro rispetto agli uomini anche dal punto di vista dell’impegno temporale, sono più coinvolte in lavori con part time involontario, incontrano maggiori difficoltà nella stabilizzazione e, soprattutto nel settore privato, sono soggette a disparità salariali molto evidenti. Una donna lavoratrice nel privato può percepire anche un quinto in meno del suo collega uomo, a parità di mansione e di ore lavorate.

Questa legge rappresenta un atto importante e sono soddisfatto che i colleghi di entrambi gli schieramenti politici ne abbiano compreso la rilevanza soprattutto in questo in cui la pandemia da Covid-19 ha inciso in modo pesante su economia e occupazione.

Entrando nel dettaglio del provvedimento si deve evidenziare che viene prevista la creazione da parte della Regione di un Registro delle imprese virtuose in materia retributiva di genere, al quale possono iscriversi le imprese pubbliche e private con sede legale e operanti sul territorio piemontese e con meno di cento dipendenti che attuano la parità retributiva tra donne e uomini. Per queste imprese la Regione prevede, nell’attribuzione di benefici economici, un sistema di premialità e la possibilità di utilizzare una “certificazione di pari opportunità di lavoro”.

Sono introdotte, inoltre misure per contrastare l’abbandono lavorativo delle donne, in particolare, il fenomeno delle dimissioni in bianco e il licenziamento delle dipendenti nel periodo compreso tra il congedo di maternità obbligatorio e il primo triennio di puerperio, ma anche in caso di adozioni e affidamenti e disposizioni per sostenere e valorizzare le imprese che assumono donne con contratti a tempo indeterminato. Nello specifico la Regione riconosce a queste imprese una riduzione del 50% dell’aliquota Irap per il triennio successivo alla data di sottoscrizione dei contratti e un punteggio aggiuntivo nella valutazione dei progetti presentati nell’ambito di avvisi e bandi regionali”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Pulsante per tornare all'inizio