Intervista a Mariangela Oberti di BJW: BNI e lavoro, questione di atteggiamento

Acqui Terme. “Gli imprenditori, i liberi professionisti non hanno “difese” rispetto ad eventi imprevisti che toccano il mondo del lavoro. Costruire una rete di imprenditori che si stimano e referenziano tra loro è una forma di tutela”. Ne è convinta Mariangela Oberti, consulente del lavoro, contitolare dello studio BJW, coordinatrice dell’accoglienza del capitolo BNI La Bollente. Il suo team è responsabile di far sentire a proprio agio chi, ogni settimana, interviene quale ospite o visitatore del meeting BNI nell’Acquese. Un ruolo fondamentale perché costituisce il primo contatto che sottolinea la credibilità del capitolo e che accompagna nella scoperta di un  diverso modo di fare impresa attraverso il marketing referenziale.

“Nel nostro Paese esistono 200 diversi contratti di lavoro, ciascuno con le sue particolarità. La burocrazia ha costi e tempi che vanno gestiti. Per molti imprenditori l’atteggiamento positivo è nel loro DNA, uno skill fondamentale per sopravvivere agli ostacoli quotidiani, all’enormità di incombenze a cui far fronte. Ma l’atteggiamento positivo si può imparare: in BNI  si insegna a porsi sempre in modo costruttivo, ad avere attenzione alla persona e all’attività svolta, all’ascolto delle esigenze degli altri. A dare per poi ricevere. Si costruisce così la rete di collaborazioni che alimenta il passaparola strutturato. Conoscendo le esigenze degli altri, professionisti stimati in cui si ripone fiducia, diventa automatico, semplice, referenziare l’avvocato o l’architetto, come il ristoratore presente in capitolo. La serietà, la coesione tra noi è palpabile a chiunque si avvicini a BNI per capire come funziona e cosa significa marketing referenziale (ndr per un imprenditore o un libero professionista è sufficiente chiamare il 3208255047 per chiedere di essere invitato). Un membro di BNI, ovunque esso sia, nel proprio capitolo come in un altro in Italia o all’estero, ti aiuta sempre, anche  a superare gli ostacoli”. […]

L’articolo completo si può leggere su L’Ancora n.25/2021