Petizione contro il divieto ministeriale di fare trekking e passeggiate in natura

Ovada. Ora c’è anche una petizione on line, contro il provvedimento di due ministri (quello della Salute e l’altro dell’Agricoltura, rispettivamente Speranza e Patuanelli) che vieta le attività sportive, il trekking e le escursioni ma anche le semplici passeggiate sulle strade sterrate, a causa del ritrovamento di carcasse di cinghiale infette da peste suina africana, anche nella zona di Ovada (in tutto attualmente 15).

Promotori della raccolta firme (ad oggi circa seimila) un gruppo di appassionati di trekking e  di escursioni tra il Piemonte e la Liguria, riuniti sotto il sito “Change.org.it”.

Da paret del gruppo si esprimono considerazioni molto condivisibili ed attualissime. Come fa un escusionista a diffondere il contagio? Fermo restando che il contagio passa da cinghiale malato ad uno sano, l’escursionista o l’appassionato di trekking dovrebbe calpestare  escrementi dell’animale e quindi veicolarli in natura, il che è abbastanza diifficile…

È chiaro che debellare la peste suina africana di fatto è impossibile, considerato che i cinghiali sono presenti in ogni regione italiana. In  altri Paesi europei (come la Germania) si sono predisposte misure adeguate e poste le condizioni per poter convivere con essa.

Poter fare trekking o camminare in mezzo alla natura assume rilevanza, specie in tempi di pandemia ed i suoi effetti (prolungato uso delle mascherine, lunghi periodi vissuti in casa in modo inattivo, stress psichico).

I diffusori della peste suina africana sono i cinghiali e non gli escursionisti e tutti quelli (e sono tanti, anche nella zona di Ovada) che si muovono liberamente in mezzo alla natura. 

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