Salume tipico, di antica tradizione che un tempo si preparava a Natale: dopo aver raschiato e bruciato i peli del maiale, si disossavano tutte le carni; sul fondo di una grossa pentola si mettevano le ossa in modo da ricoprirlo del tutto e, sopra, si sistemavano alternativamente i diversi tipi di carne (coda, muso, cotenne, orecchie, piedini), quindi si copriva con acqua salata e si pressava il tutto con un coperchio e un peso. Dal momento dell’ebollizione, si lasciava cuocere a fuoco lento per circa quattro ore. Terminato il tempo di cottura, si scolava il brodo in una bacinella forata e la carne, a pezzetti, veniva sistemata nei piatti in modo che a ciascun commensale ne andasse un pezzo per ogni tipo; si ricopriva quindi con un mestolo di brodo separato dal grasso e si lasciava raffreddare finché il brodo diventava gelatina.
Oggi il metodo per ottenere la Zeraria è cambiato un po’, ma questa specialità resta un vanto per tutta la Valle Stura.
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