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Borgio Verezzi, lo spettacolo “I due Papi” riceverà il Premio Mulino Fenicio 2022

Borgio Verezzi. Il Premio Mulino Fenicio 2022, per la migliore scenografia degli spettacoli del cartellone estivo del 56° Festival teatrale di Borgio Verezzi, è stato assegnato: a riceverlo sarà Alessandro Chiti che ha firmato l’allestimento de “I due Papi”, di Anthony McCarten, regista Giancarlo Nicoletti (produzione de I due della città del sole e Altra Scena), proprio lo spettacolo che ha fatto calare il sipario nell’agosto scorso sulle rappresentazioni in piazzetta Sant’Agostino. A calcare le scene erano stati i bravissimi Giorgio Colangeli, nei panni di papa Ratzinger, e Mariano Rigillo, in quelli del cardinale Bergoglio.

Decisamente a Chiti questo borgo “tra i più belli d’Italia” porta fortuna: il direttore artistico Stefano Delfino ha ricordato, più di una volta, che c’è stato un solo applauso scatenato da una scenografia, in tutta la storia del Festival, e per tre sere consecutive, ed è stato grazie all’indimenticabile “Tango delle ore piccole” del 2004. I primi attori erano Massimo Venturiello e Tosca, ma il grande protagonista a un certo punto sarà proprio Chiti, quando la grande prua di una nave si posizionerà sopra le prime file di spettatori. Fu sempre Chiti, poi, che nella 50ª edizione del Festival ricevette un riconoscimento per la sua 14ma partecipazione a Verezzi e che, nel desiderio del direttore Delfino, intendeva essere vicinanza all’intera categoria degli scenografi, penalizzati dalla crisi che già allora accerchiava il teatro.

Il Premio Mulino Fenicio è stato istituito dal Comune di Borgio e da Luca Finocchio Mapelli ed è un riconoscimento “alla scenografia più geniale del festival, che si collochi fra tradizione e innovazione, da scegliere tra quelle degli spettacoli proposti in prima nazionale”. Chiti riceverà quindi la prossima estate (in una delle serate della 57ª Rassegna), dalle mani del sindaco Renato Dacquino, un’opera dell’artista Mario Nebiolo che richiama il tema del mulino fenicio perché, come ricordano gli organizzatori, “quello di Verezzi, situato sulla collina sovrastante borgata Crosa, è uno dei tre rimasti integri in tutta Europa”. La motivazione che si accompagna al riconoscimento così descrive il suo lavoro: “Imponente ma non invasivo”. E ancora: “Con appropriati effetti luce e suggestivi cromatismi, ha ricreato sul palcoscenico ambienti molto diversi tra loro, come il balcone affacciato su piazza San Pietro oppure lo studio di Benedetto XV, la residenza argentina di Francesco I o, ancora, quella pontificia di Castelgandolfo, sino alla stupefacente ricostruzione finale della Cappella Sistina”.

Un responso dei giurati unanime – si sottolinea – e che ha voluto legare questa seconda edizione anche a una menzione speciale che ha premiato “La vita al contrario” (dal racconto di Francis Scott Fitzgerald, “Il curioso caso di Benjamin Button”), in cui Giorgio Lupano è stato protagonista (produzione di a.Artisti Associati). Ricorda il team del Festival: “La scenografia è stata ideata da Lorenzo Cutuli e realizzata con quinte di garza trasparenti che davano una dimensione onirica ai cambi d’epoca, scanditi dai movimenti coreografici e dalle canzoni interpretate da Elisabetta Dugatto”.

L.S.

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