“Libera” e Fornaro raccontano agli studenti le storie di Moro e Impastato
Ovada. Il 9 maggio 1978 vengono ritrovati cadaveri, rispettivamente a Roma ed a Cinisi (Pa), Aldo Moro, segretario della DC rapito il 16 marzo dalla Brigate Rosse, e Peppino Impastato, giovane giornalista siciliano ed attivista contro le ingiustizie e le disuguaglianze sociali.
“Le loro storie politiche, professionali ed umane, profondamente diverse e apparentemente distanti, hanno qualcosa in comune, oltre alla data della loro morte violenta”– dicono gli attivisti di “Libera” che, in collaborazione con il Comune ed i dirigenti scolastici degli Istituti Superiori cittadini, hanno organizzato un incontro, una riflessione ed un momento di approfondimento per gli studenti delle Scuole Superiori.
L’incontro, partecipatisssimo tanto da riempire completamente il salone delel conferenze, si è svolto nella mattinata di lunedì 14 maggio all’Istituto “Santa Caterina” delle Madri Pie.
La storia di Peppino Impastato (a cui è intitolata una piazzetta nel centro storico) è stata raccontata dai ragazzi del presidio di Libera “Antonio Landieri”.
Il neo deputato Federico Fornaro, segretario della Commissione d’inchiesta sul rapimento e l’uccisione di Aldo Moro, ha illustrato in modo chiaro ed esauriente la vicenda che ha coinvolto tragicamente il presidente della DC di allora e la sua uccisione da parte delle Brigate Rosse.
L’iniziativa, riservata in particolare alle classi quinte che devono affrontare l’esame di maturità, è stata una lezione riuscitissima di “storia contemporanea”, che spesso viene elusa dallo svolgimento dei programmi ministeriali.
Invece specie chi oggi è giovane deve conoscere la recentissima storia dell’Italia, per orientarsi meglio nel futuro.
E. S.