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Mercoledì 12 aprile all’Ariston: “I suoceri albanesi”

Acqui Terme. Con lo spettacolo in programma mercoledì 12 aprile calerà il sipario sulla stagione teatrale acquese. Una stagione che, come lo scorso anno, ha raccolto consensi da parte del pubblico. Mercoledì sera, all’Ariston, sarà la volta di un pezzo da novanta come Francesco Pannofino che, insieme a Emanuela Rossi, per la regia di Claudio Boccaccini, presenterà “I suoceri albanesi… due borghesi piccoli piccoli”.

Protagonista della storia è una famiglia borghese: Lucio (interpretato da Francesco Pannofino), consigliere comunale dalle idee progressiste; sua moglie Ginevra (Emanuela Rossi), una chef moderna che scompone i cibi e odia i fritti; la figlia Camilla (Elisabetta Clementi), adolescente ribelle che fa fatica ad andare d’accordo con i genitori. Ad alterare il disaccordo tra le due generazioni arrivano due operai albanesi che devono rifare il bagno del loro appartamento, Idri (Maurizio Pepe) e il fratello minore Lushan (Filippo Laganà). Camilla in effetti si innamora di lui e costringe mamma e papà a passare dalle parole ai fatti: i discorsi sull’integrazione devono diventare ‘operativi’, ma sarà davvero così facile? Ad animare il dibattito altre due strambe figure: l’amica erborista Benedetta (Silvia Brogi) e il nuovo vicino di casa, tenente colonnello Corrado Pirani (Andrea Lolli). La coppia di protagonisti dona una marcia in più alla commedia.

Oltre ad essere convincenti, Pannofino e Rossi posseggono i ritmi giusti e manovrano lo spettacolo in modo eccellente. Di fronte alla loro ottime performance non sfigurano nemmeno gli altri attori: Pepe e Laganà sono esilaranti nella loro rappresentazione caricaturale dei due albanesi, Clementi è brava nell’esagerare e nel fare un ritratto grottesco della sua generazione (che idolatra la piastra per capelli, ha sempre il cellulare in mano e apprezza improbabili tendenze musicali), Brogi e Lolli divertono con le loro manie e le difficoltà relazionali. Il ritmo dello spettacolo diventa dinamico grazie alle continue battute ma i fatti scorrono lentamente e seguono una narrazione cadenzata che permette di conoscere a fondo tutti i personaggi.

Pannofino è l’emblema della comicità romana che dice la verità con toni mai pacati, un linguaggio non sempre politically correct e battute in grado di strappare un fiume di risate anche allo spettatore dell’ultima fila. Insomma, la commedia affronta i temi seri del rapporto genitori-figli, della politica, dell’immigrazione e dell’integrazione, ma principalmente è uno spettacolo che diverte.

Lo spettacolo avrà inizio alle 21. Si ricorda che il costo del biglietto è di 28 euro (i primi posti) e 24 euro i secondi posti. In galleria il costo del biglietto, acquistabile rivolgendosi al botteghino del teatro, è di 15 euro.

Gi. Gal.

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