Acqui TermeCinemaTeatro

Bilancio positivo della stagione teatrale acquese

Acqui Terme. Gli acquesi confermano la passione per il teatro. Lo dimostrano i lusinghieri risultati raccolti al termine della stagione teatrale. Queste le cifre: 121 gli abbonamenti venduti (erano 108 nella stagione passata), 2362 il totale delle presenze in teatro durante gli otto spettacoli allestiti all’Ariston. «Si tratta di risultati più che soddisfacenti – spiega il sindaco Enrico Bertero – ciò dimostra che la fiducia nella Dianorama e nella direttrice della stagione teatrale, Clara Costanzo, è stata ancora una volta ben riposta». Praticamente una garanzia anche per la prossima stagione. Al di là di quelli che saranno i risultati elettorali. Già perché per la prossima stagione circolano nomi importanti. Raul Bova, Stefania e Amanda Sandrelli e Chiara Francini tanto per citarne qualcuno. Potrebbe anche esserci spazio per l’operetta «Anche se non si tratterà di appuntamenti in alternativa agli spettacoli teatrali ma, semmai, affiancati» puntualizza Clara Costanzo, attrice e cantante oltre che direttrice della stagione teatrale acquese.

Tornando alla stagione appena conclusa, lo spettacolo più visto in assoluto è stato Buena Onda con Rocco Papaleo (430 spettatori), seguito da I suoceri albanesi con Francesco Pannofino (359 presenze in teatro). Il meno visto è stato Tante facce nella memoria con brave attrici come Lunetta Savino e Carlotta Anatoli (206). «Quest’ultimo spettacolo, il primo ad andare in scena, era sicuramente il più impegnato – spiega Clara Costanzo – e dalle nostre indagini risulta che il pubblico acquese predilige spettacoli umoristici. È chiaro che anche nella prossima stagione teatrale terremo sicuramente conto delle esigenze del pubblico cercando per quanto possibile di accontentare tutti». Otto sono stati gli spettacoli in cartellone (uno in più rispetto alla scorsa stagione) e particolarmente apprezzato è stato anche Nessi di Bergonzoni (318 spettatori). Buona anche la collaborazione con la scuola: sono stati gli alunni del Turistico a fare le “maschere” durante gli spettacoli. «Portare il teatro in provincia non è di certo facile – aggiunge Antonio Laguasco di Dianorama, la società ligure che gestisce i cinema cittadini oltre che la stagione teatrale – ma qui ad Acqui la risposta è stata buona, grazie ad un lavoro di squadra. È chiaro che è stata ed è determinante anche l’apporto dell’amministrazione e posso garantire che anche in futuro il nostro impegno sarà massimo». Un impegno che non si ferma però alla parte scenica, che interessa sicuramente di più allo spettatore (anche all’appassionato di cinema visto che sono ben tre le sale a disposizione) ma si muove nel settore investimenti.

L’apertura dell’Ariston così come la ristrutturazione del Cristallo, trasformato in due sale cinematografiche, sono già costati qualcosa come mezzo milione di euro. Anzi per la verità anche di più. «Si tratta di un investimento che abbiamo condiviso con i proprietari dei locali che hanno creduto e credono in questo progetto – continua Languasco – e che ora porterà alla conclusione dei lavori di ristrutturazione dell’Ariston». Insomma, cose importanti che lasciano ben sperare per il futuro. Già perché una città senza cinema e teatro perde un pezzo della sua “socialità”. Fondamentale poi se si tratta di una città turistica come Acqui.

Gi. Gal.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Pulsante per tornare all'inizio