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20ª rassegna di Fotografia con Vidòr

Masone. Sabato 17 giugno, alle 16, vi sarà l’inaugurazione della ventesima edizione della Rassegna Internazionale di Fotografia, il momento di maggiore significato e, col presepe meccanizzato, d’attrazione del Museo Civico “Andrea Tubino”.

Con una scelta molto azzeccata, Gianni Ottonello e l’Associazione ”Amici Museo di Masone”, hanno invitato Mario Vidòr a celebrare questo importante passaggio nello sviluppo del nostro museo, momento affatto solo commemorativo, ma di vero e proprio lancio propulsivo verso nuovi interessanti orizzonti artistici ed espositivi.

Mario Vidòr

Dal dicembre del 2011 “Cittadino onorario di Masone” Mario Vidòr, nato nel 1948 a Farra di Soligo (Treviso), da molto tempo sostiene generosamente le iniziative del museo. Dalle prime esperienze pittoriche negli anni Ottanta, la sua attenzione si è in seguito focalizzata sulla fotografia. Dal 1982 la sua personale ricerca, partendo dalla lezione dei maggiori maestri dell’immagine, si è sviluppata lungo due principali direzioni: l’indagine storico-scientifica e il linguaggio creativo. Alla prima pubblicazione “Sulle terre dei Longobardi” (1989), sono seguiti altri volumi di fotografia e alcune originali cartelle foto-litografiche. Innumerevoli le mostre che l’hanno visto affermato protagonista in Italia e all’estero.

La raccolta fotografica dal titolo “Preludio del tempo, prima”, si potrà ammirare sino al 24 settembre con i seguenti orari di visita: sabato e domenica, dalle 15,30 alle 18,30. Durante la settimana di ferragosto l’apertura giornaliera dalle 15,30 alle 18,30 e serale dalle 20,30 alle 22,30. Per le visite infrasettimanali e dei gruppi organizzati, Gianni Ottonello 347-1496802.

Da segnalare in tema di grande fotografia che, domenica 4 giugno, in occasione dell’annuale concerto per la Festa della Repubblica, è stata inaugurata l’installazione artistica per la Benedicta di Letizia Battaglia. Si tratta di un pannello di 100×140 cm sistemato sul muro laterale della Cappelletta sul luogo dell’eccidio, che riproduce una sua foto di Pierpaolo Pasolini scattata nel dicembre del 1972, in cui è inserita una frase che lo stesso Pasolini disse a Furio Colombo poche ore prima di essere ucciso. Il lavoro di Letizia Battaglia si distingue per l’appassionato impegno sociale e politico. Per trent’anni ha fotografato la sua terra, la Sicilia, con immagini in bianco e nero crude e dolorose, denunciando l’attività mafiosa con reportage coraggiosi e incisivi per il quotidiano «L’Ora» di Palermo. È riconosciuta come una delle figure più importanti della fotografia contemporanea, per il valore civile ed etico da lei attribuito al fare fotografia. L’iniziativa è curata dalla Abbey Contemporary Art nei Luoghi della Memoria 2017 – 7ª edition.

O.P.

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