Acqui Terme

A Micha van Hoeke l’Acqui Danza

Acqui Terme. Il Premio AcquiDanza 2017 a Micha van Hoecke, uomo di teatro e artista internazionale, per tanti anni al fianco di Maurice Bejart, poteva e doveva trovare spalti gremiti. Così non è stato.

Ma non solo per colpa della disaffezione acquese, dello scarso interesse del pubblico, e di un approccio un po’  “trascurato” – che, occorre ammetterlo  – appartiene  ai  nostri luoghi (altrimenti non si abbatterebbero così facilmente sinagoghe e teatri, non si seppellirebbero una seconda volta quartieri  e anfiteatri romani e tombe longobarde, “calpestando” un patrimonio la cui sorte è inversamente proporzionale – così dice la statistica – alle sempre economicamente promettenti operazioni edilizie e immobiliari…).

Altre concause vanno computate. L’offerta culturale è da noi, come da troppo tempo accade, anche “indisciplinata” (a voler essere buoni). E, ancora una volta,  le sovrapposizioni (e l’abbondanza alluvionale di questo luglio:  ma poi ci sono stati e ci saranno i momenti di “siccità”…), con tanti eventi concorrenti, non giovano alla causa. (Altra questione se Acqui avesse il doppio della sua popolazione; o se, come centro zona, facesse di più per “attrarre” dal bacino circostante…).

Anche venerdì 14 luglio, nello stesso e identico orario serale, mentre il palco del Teatro Aperto di Piazza Conciliazione si illuminava per i balletti e per Micha van Hoecke, un concerto (con i maestri InterHarmony)  aveva svolgimento al Santuario della Pellegrina.

Poca responsabilità hanno – e va detto subito – gli organizzatori ospiti. Molto, a nostro parere, spetta  in questi casi  alla macchina comunale (e ovviamente è agli  assessori di  ieri, e non a quelli che da poco ha preso servizio, che competeva  una “direzione”: è evidente).

Lontanissimi, così, gli anni  “entusiasmanti” di Acqui in Palcoscenico – prime edizioni. Il fattore “novità” prima o poi “tramonta” (per qualsiasi manifestazione)  e, dunque, occorre approntare per tempo le più efficaci strategie e tattiche di coinvolgimento. Niente di più triste e melanconico di un teatro (in gran parte) vuoto.

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Una vera Stella

L’albo d’oro del Premio AcquiDanza  è ricchissimo (da Carla  Fracci alla Ferri, da Bortoluzzi alla Maximova a Vittoria Ottolenghi, da Alfio Agostini, a Frederic Olivieri,  Alessandra Martines a Bolle), ma mai come quest’anno siamo stati   impressionati dal personaggio cui il riconoscimento è stato conferito: l’istrionico, inesauribile  (e “multidisciplinare”) Micha Van Hoecke.

Più che appropriata  la  motivazione: che sottolinea in questo artista, conosciuto in tutto il mondo, “un’anima generosa e raffinata, di un Uomo universale, di un Artista dalle malinconiche ironie, dalle fragilità di Genio alla continua ricerca della Poesia”.

Che, carico di esperienze professionali, ha mostrato da un lato una  straordinaria fiducia nei  giovani. E, dall’altro, una inesauribile progettualità. Ecco una dote che, a livello locale, dobbiamo, più che mai, imparare meglio a coltivare.

Prossimi spettacoli

Venerdì 21 luglio la Compagnia Tocnadanza presenta  Notturni d’acqua. Dedicato a Venezia. Coreografia e regia Michela Barasciutti Ricerca ed elaborazione musicale Stefano Costantini.

 Domenica 23 luglio in scena Lab 22 Thedancecompany con “Violet” storie di ordinaria violenza. Coreografia e regia Serena Ferrari.

Giovedì 27 luglio grande attesa per il Balletto Teatro di Torino, e per il suo  Concept #1 Focus- Connection-Release.

Tutti avranno inizio alle 21.30 (e diverse sono le promozioni per ridurre il costo dei biglietti).

G.Sa

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