Acqui Terme

Crisi idrica. Per la Valle Bormida chiesto lo stato di emergenza

Acqui Terme. La mancanza di piogge in tutta la valle Bormida continua a creare problemi. Tanto che la Provincia di Alessandria, lunedì 28 agosto, ha ufficialmente chiesto alla Regione lo stato di emergenza. Un passaggio indispensabile per salvaguardare la popolazione dalla mancanza di acqua ma soprattutto per ottenere i fondi necessari non solo per scongiurare questa crisi che ormai si protrae da un mese ma per pensare anche al futuro.

Una decisione quella della Provincia condivisa dai sindaci del territorio che lunedì scorso si sono dati appuntamento ad Acqui, nella sede dell’Amag, per fare il punto della situazione. In tutto una quindicina di amministratori, pronti a fare fronte comune davanti a questa situazione che, se non pioverà nelle prossime settimane, potrebbe diventare ancora più grave. «Dobbiamo essere tutti uniti – ha detto Celeste Malerba sindaco di Bistagno – solo in questo modo saremo in grado di avere voce in capitolo in Regione».

Cifre alla mano, attualmente, ogni giorno, l’Amag sta spendendo 10 mila euro per portare l’acqua nei comuni colpiti dalla siccità. Da Terzo a Merana, passando da Ponzone, dove la situazione si sta facendo più critica e dove, tutt’ora, continua il razionamento notturno dalle 21 alle 7 del mattino. Per permettere il prelevamento di acqua dall’invaso dell’Erro, al fine di distribuirla fra i 12 Comuni colpiti dalla siccità, è stato chiesto anche alla città di Acqui di fare la propria parte (di fatto Acqui è collegata al tubone di Predosa e quindi fuori dall’emergenza).

Lunedì 28, il sindaco Lorenzo Lucchini ha firmato un’ordinanza in cui si chiede alla popolazione di non sprecare l’acqua. Nell’ordinanza si fa riferimento al fatto che i prelevamenti dalla rete idrica comunale siano consentiti esclusivamente per i normali usi domestici e sanitari e vieta altresì l’utilizzo di acqua per irrigare orti e giardini, per rabboccare le piscine, per il lavaggio di auto e motocicli e per qualunque uso ludico.

Il minor utilizzo di acqua in città garantirà la possibilità di averne negli altri Comuni limitrofi, anche attraverso l’uso di autobotti ed inoltre permetterà il prelevamento non solo nei due punti fino ad ora utilizzati, la sede di Amag e quella dei vigili del fuoco, ma anche in piazza Allende.

I sindaci del territorio, insieme ai vertici e tecnici di Amag e Provincia, hanno parlato della necessità di potenziare il prelevamento dai pozzi di Predosa e di realizzare un secondo invaso a Bric Berton, nel Comune di Ponzone. Progetti a sei cifre, ma comunque necessari per evitare che quanto accaduto quest’anno possa ripetersi in futuro.

Gi. Gal.

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