Acqui Terme

Per il consigliere De Lorenzi, Lucchini sta tradendo le promesse elettorali

Acqui Terme. Riceviamo e pubblichiamo: «Il Movimento 5 stelle al primo turno delle elezioni amministrative ha preso circa il 28%, il centrosinistra il 27, la coalizione di centro destra il 45%.

Lorenzo Lucchini al secondo turno ha preso circa il 50%, Bertero idem.

Ho ragionevole motivo di pensare che Lorenzo Lucchini sia stato eletto anche grazie al determinante apporto di votanti che al primo turno avevano scelto la coalizione da me guidata.

Votanti che ritenevano prioritario un cambiamento, rispetto alla appartenenza partitica.

In altre parole: ad Acqui al ballottaggio ha vinto Lucchini, con molti voti del centrosinista e di cittadini senza partito, non Beppe Grillo.

Per questi motivi che la scelta politica   effettuata dal  centrosinistra, nei primi giorni è stata quella di benevola  attesa: penso che sia un raro caso di attenzione e disponibilità il fatto che una forza di opposizione  si astenga  sia sulla nomina del Presidente del Consiglio Comunale che soprattutto sul programma proposto dalla maggioranza.

Carlo De Lorenzi
Carlo De Lorenzi

In una città divisa abbiamo teso la mano garantendo lealtà istituzionale, aspettandoci analoga apertura e disponibilità da parte della maggioranza

Ma a me e ai miei compagni sta sorgendo il dubbio di essere stati mal ripagati.

È vero non sono neanche passati i fatidici 100 giorni e forse è presto per dare valutazioni definitive: ma il timore è che ci sia stia avviando verso una china irreversibile.

Il problema ci pare è che a fronte di una città disponibile, il Sindaco ha scelto di non aprirsi e di rinchiudersi nel fortino 5 stelle.

Forse cercando punti fermi e persone di fiducia per aiutarlo nel suo difficile compito, invece che appunto aprirsi, ha trovato più sicuro appoggiarsi totalmente alla struttura del suo partito. È chiaro che così facendo si rischia di dovere subire decisioni discutibili altrui, divenendo consapevole strumento di consiglieri e consulenti interessati più alle sorti politiche dei 5 stelle e loro personali che al futuro di Acqui.

Solo così si possono comprendere le scelte degli assessori (che son a tutti gli effetti militanti di partito e non tecnici esterni tranne forse 1 o 2 nomi, i curricula non sono mai stati resi pubblici): possibile che nella cosiddetta società civile acquese non ci fossero soggetti addentro alle dinamiche culturali e sociali ma si sia dovuto scegliere un assessore di Nizza militante 5 Stelle?

La nomina di Cannito: qualsiasi soggetto dotato di un minimo di sensibilità politica e istituzionale (e un Sindaco di Acqui deve averla) sa benissimo che se Cannito fosse divenuto assessore e financo vice-sindaco la scelta sarebbe stata ineccepibile, e che è stato un errore (costoso) assumerlo come dipendente. Questo è errore che però danneggia solo la popolarità del sindaco lasciando inalterato il fatto e gli equilibri della nomenklatura 5 stelle.

Far venire ad Acqui il capogruppo 5 stelle in Regione e invece di parlare di Terme si parla di vaccini.

Assumere un addetto alla comunicazione ben addentro le dinamiche 5 Stelle, quasi che la comunicazione fosse il problema più importante per Acqui rispetto allo sviluppo turistico economico etc

Sempre sulle Terme gli abbiamo offerto collaborazione (anche Chiamparino ha detto che attende da Acqui proposte), e in cambio abbiano avuto uno spot elettorale di Mighetti in Regione. E invece di Terme in Consiglio ci siamo dovuti sorbire la lezioncina sul trattato commerciale Italo Canadese, su ordine imposto dal Movimento 5 Stelle a tutti i Comuni da loro governati.

In ultimo, nel tentativo di giustificare la ingiustificabile vicenda Cannito, si   accomuna il centrodestra e il centrosinistra, quest’ultimo connivente con Bertero.

Dire che Vittorio Rapetti, Aureliano Galeazzo, Beppe Volpiano siano stati conniventi con la giunta Bertero anche sul staff del Sindaco e sulle spese è ovviamente falso, ma corrisponde alla linea del partito 5 Stelle: sono tutti uguali, solo noi 5 Stelle siamo puri (anche se come opposizione abbiamo fatto pochino…). E dato che solo noi siamo puri non vogliamo nessuno altro che non appartenga al nostro gruppo.

Ma così facendo Lorenzo Lucchini tradisce la sua più importante promessa elettorale: una città aperta e la collaborazione dei cittadini. Ora sembra che la collaborazione dei cittadini vada bene per pulire i fossi: poi, finita la recita, assumo Cannito e ascolto solo Mighetti.

Ma forse sto sbagliando, le mie sono solo impressioni e forse Lorenzo Lucchini non è ancora strettamente legato da diktat politici.

Forse Lorenzo Lucchini è ancora il candidato che ha condotto una onesta campagna elettorale e che nei giorni immediatamente successivi alla elezione poteva far sembrare che ad Acqui qualcosa fosse cambiato.

Speriamo sia così: Acqui ha bisogno di un Sindaco in cui i cittadini tutti si riconoscano non di un funzionario di partito.

La risposta sta a Lui: noi non possiamo che aspettare fatti che smentiscano i nostri timori: ma la attesa da benevolente è divenuta vigilante: speriamo non diventi diffidente».

Carlo De Lorenzi

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