Acqui Terme

Gianfranco Baldi eletto presidente della Provincia di Alessandria

Acqui Terme. La Provincia di Alessandria ha un nuovo Presidente. Un Presidente a sorpresa, perché Gianfranco Baldi, 55 anni, sindaco di Cassine, non era sicuramente il favorito alla vigilia delle consultazioni provinciali. Sulla carta, il suo rivale, Rocchino Muliere, sindaco di Novi Ligure, reggente pro tempore dopo la decadenza di Rita Rossa, e candidato del centrosinistra, poteva godere di una ampia e solida maggioranza (trattandosi di elezioni di secondo grado, dove cioè votano sindaci e consiglieri comunali di tutti i Comuni della Provincia, i calcoli sono presto fatti).

Invece, dalle urne è uscito un risultato a sorpresa. Un po’ per le astensioni da parte di alcuni votanti di centrosinistra (specialmente nel Tortonese), un po’ per le scelte della Valle Bormida, dove molti – non tutti – gli aventi diritto hanno votato il candidato del territorio, in barba alle indicazioni di partito, e un po’ per il ruolo svolto dai piccoli Comuni, che hanno sposato in massa il progetto di Baldi, che in campagna elettorale ha promesso di mettere i paesi al centro dell’attenzione.

Il risultato comunque, parla chiaro: Baldi è stato eletto con 37.596 voti, contro i 32.678 dell’antagonista. E per il centrosinistra, che per la prima volta perde la guida della Provincia (dopo Palenzona, Filippi, Rita Rossa, e trent’anni di egemonia), si tratta di una sconfitta su cui riflettere.

A margine, merita un cenno la singolare posizione di Cassine, paese di 3000 abitanti che nel giro di tre mesi è diventato un po’ la “capitale virtuale” della Provincia, avendo espresso in rapida successione prima il sindaco di Alessandria (Gianfranco Cuttica di Revigliasco è cassinese), e quindi il Presidente della Provincia. «Non so dire se sono più soddisfatto o più incredulo, perché la mia candidatura ha avuto davvero dei riscontri di grande portata. C’è sicuramente da parte mia un po’ di sorpresa, al pensiero di essere trasportato in una dimensione così diversa da quella di sindaco di un piccolo paese, ma cercherò di fare del mio meglio per dare il mio contributo e far sì che la Provincia funzioni al meglio possibile».

Per Baldi, smaltita l’euforia dell’elezione, non saranno tutte rose e fiori: il Consiglio provinciale, che non è stato rinnovato, infatti ha ancora una maggioranza di centrosinistra (7 consiglieri a 5), e quindi il Presidente rischia di trovarsi a navigare in acque agitate, anche se lui rifiuta l’immagine dell’anatra zoppa: «Ne parlerò tra pochi giorni, con franchezza e pubblicamente alla prima riunione del Consiglio: credo che non convenga a nessuno fare cadere la Provincia subito dopo un’elezione. So che c’è chi mi ha sostenuto e chi ha sostenuto un altro candidato, ma avviare l’Ente verso il commissariamento non sarebbe bene per nessuno. Proporrò a tutti una strada comune, con scelte che mi auguro possano essere oggetto di concertazione, e poi fra magari fra un anno vedremo a che punto saremo e legittimamente si valuterà se lasciarmi proseguire».

Fra i punti più importanti su cui il nuovo Presidente sarà chiamato ad esprimersi, c’è anzitutto la promessa, sintetizzata nel suo slogan “La Provincia dei Comuni” di portare l’Ente più vicino al territorio, con riunioni semestrali coi sindaci e una politica di maggiore concertazione, e poi il progettato “patto con l’ambiente”, che ovviamente a sua volta riporta in primo piano alcune annose situazioni lasciate in sospeso (se non addirittura create) dalla precedente gestione del centrosinistra: la crisi idrica e l’ipotesi di prolungare il “Tubone” che da Sezzadio-Predosa già arriva fino ad Acqui Terme, la difesa della falda di Sezzadio dal famoso progetto Riccoboni, la bonifica della Pedaggera, le ripercussioni ambientali delle opere di sbancamento del Terzo Valico…e molto altro ancora.

Patate bollenti, che richiederanno, da parte di un Presidente minoritario, una grande diplomazia e notevoli qualità politiche. Ma Baldi, per quanto incline al dialogo, sembra rifiutare gli inciuci: «Se darò deleghe al centrosinistra? Non voglio fare “campagna acquisti” né varare dei “do ut des”. Prima bisogna confrontarsi e poi prendere le decisioni».

M.Pr

su L’Ancora n. 36 del 1 ottobre 2017, i primi commenti e le prime reazioni

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