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“Vetrine di Natale” in centro storico

Strevi. Per il terzo anno consecutivo, Strevi mette in vetrina il suo Natale. Quattordici vetrine, suddivise fra Borgo Superiore e Borgo Inferiore, sono state trasformate in altrettanti angoli festosi e colorati, riportando a nuova vita, grazie all’impulso del Comune e alla buona volontà di tante persone, vecchi negozi e botteghe del centro storico.

Un piccolo miracolo di Natale, lucente e brillante, che è stato inaugurato l’8 dicembre, e sarà visibile gratuitamente fino al 6 gennaio.

 

 

A descrivere l’iniziativa e i suoi principi ispiratori sono il sindaco, Alessio Monti, il vicesindaco Michael Ugo e l’assessore Edy Bacigalupo.

«Come già accennato, l’iniziativa arriva quest’anno alla sua seconda edizione. Ci piace sottolineare che tutto il procedimento che ha portato all’allestimento e alla realizzazione delle vetrine è frutto dell’opera di volontari. Il Comune non ha impegnato un solo euro delle proprie risorse in quest’opera di abbellimento del paese, ma si è limitato a fare opera di sensibilizzazione e convincimento».

Chi ha realizzato, materialmente, le vetrine?

«Il paese intero si è dato da fare per valorizzarsi e offrire ai visitatori un piacevole colpo d’occhio. Le vetrine sono un riassunto del contesto sociale strevese: privati cittadini, attività produttive e commerciali della zona, negozi, alcuni artisti, persino la biblioteca civica e l’archivio. C’è chi aveva già partecipato l’anno scorso, e c’è chi ha voluto mettersi alla prova la prima volta».

Lo scopo dell’installazione è abbastanza intuitivo: «Volevamo creare qualcosa che esprimesse l’atmosfera del Natale. Il paese è certamente più vivo e più vivace, c’è un chiaro ritorno sul piano del decoro e dell’attrattiva, e invoglia chi arriva in paese a percorrere a piedi il centro storico, dove sarà possibile, scoprire poco per volta scorci suggestivi del nostro paese».

Ogni vetrina ha la sua storia, e ce ne sono di molto particolari.

«Ci piace far notare che quattro di queste sono state allestite da un gruppo di donne che, ogni volta che a Strevi c’è una festa di qualche tipo, sono solite partecipare con la loro creatività, realizzando qualcosa per l’occasione. Questo è il vero spirito con cui noi avevamo concepito l’iniziativa, e ne siamo entusiasti. Senza dimenticare che, il fatto di trovarsi per lavorare insieme a qualcosa, è un importante volano di aggregazione sociale»

Avete già ricevuto dei riscontri all’iniziativa, dopo questi primi giorni? «Agli strevesi, secondo noi, l’idea piace. Qualcuno ha mandato messaggi per esprimere gratitudine. Altri magari hanno gradito meno, ma vorrei sottolineare che l’iniziativa al Comune non costa nulla quindi, se non fa piacere, è un qualcosa che lascia il tempo che trova ma certamente non provoca problemi, e se fa piacere diventa un valore aggiunto».

Non resta che fare gli auguri…

«E ringraziare. Per avere allestito le vetrine, Claudine Cammarota, “Donne di Strevi” (Claudine, Rosa, Rita, Marinella, Pinuccia, Lia, Nori, Valeria, Edy),Bar -Tabacchi “Burgh ad Sura”, Parrucchiera da Flora, Casa Vinicola Marenco s.r.l., Alimentari Bragagnolo, Biblioteca civica “Cav. Oreste Berruti” ed Archivio Comunale, Trucco Gabriele e Matteo, Azienda vitivinicola Arnera Giancarlo, Associazione Musicale “Lunamenodieci”, Patrizia Benzi ed Angela Cerosio, Mirella e Michael, Marceil Cordeiro pittore, sceneggiatore e regista, in collaborazione con  l’Arch. Franco Menna.

Per gli spazi e la collaborazione: Marisa Rosotti, la famiglia De Masi, la famiglia Abdul, Don Angelo Galliano, la famiglia Pesce – Maggio, la famiglia Cavatore, la famiglia Barbagallo, Giovanna Ravera, la famiglia Verdoia – Carpi, Giacomo Vinotto, la Confraternita della SS. Trinità, la Proloco di Strevi.

Grazie anche ai bambini e alle maestre della scuola di Strevi per la realizzazione di decorazioni natalizie, e ai privati cittadini che con illuminazioni private hanno dato un tocco di allegria e colore nei vari angoli del paese.

Ogni attività strevese é stata omaggiata di una installazione natalizia da porre al proprio ingresso. Di questo diciamo grazie a Lia Sbordone, curatrice dell’iniziativa».

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