I veglioni degli anni Cinquanta diventano un libro
Ovada. Continua, come sempre, l’attività dell’Accademia Urbense di piazza Cereseto.
E non sono pochi gli ovadesi che consegnano ai suoi ricercatori documenti, fotografie e altro materiale ineteressante, poi da valorizzare opportunamente e da pubblicare, per la sua diffusione e la conoscenza.
E proprio recentemente Mauro Pola ha portato in Accademia una novantina di “scatti”, di negativi del padre Leo, che si riferiscono agli anni Cinquanta e che riguardano anche il 18 novembre 1956, data dell’incoronazione di Claudio Villa a “reuccio della canzone” nello storico Enal, in un periodo in cui c’era un club di fans del cantante forte di tantissimi ovadesi.
Dalla riscoperta della novantina di “negativi” riferiti non solo al periodo ovadese di Claudio Villa ma anche ai veglioni che si organizzavano in città negli anni Cinquanta, il passo è stato piuttosto breve.
Gli “scatti” visionati e poi scansionati dal tesoriere accademico Giacomo Gastaldo hanno fatto sì che si contattasse Mario Canepa per la stesura di un libro, che dovrebbe uscire per novembre o sotto Natale.
Il libro sarà impaginato da Canepa, che ne curerà anche il testo con la collaborazione di Paolo Bavazzano, dello stesso Gastaldo, di Giorgio Fassino, di Ermanno Luzzani già attivo con la biografia del cantante. Avrà come argomento portante, attraverso belle foto e didascalie, gli attesissimi, imperdibili veglioni ovadesi del sabato sera o del pomeriggio festivo all’Enal, alla Soms, in piazza San Domenico al Circolo letterario, al Torrielli, ecc. Veglioni aperti a tutti e veglioni di gruppo, come l’Ormig, la Cieli, la Morteo ed altri ancora, “nel segno di un ricordo di tanti ovadesi che non ci sono più”, come dice Canepa.
Il libro sui veglioni ovadesi di sessanta anni fa si può prenotare al n. 0143/81615 o direttamente in Accademia.