Danni da ungulati: l’incontro in Provincia
Ovada. Si è svolto in Provincia l’incontro tra i rappresentanti del mondo agricolo, il presidente della Provincia Baldi e l’assessore regionale Ferrero; i consiglieri regionali Paolo Mighetti, Valter Ottria e Domenico Ravetti, per ridiscutere sui danni da fauna selvatica, le possibili soluzioni per ritrovare un equilibrio di buona gestione e l’ammissione nelle Agenzie territoriali caccia (Atc) dei cacciatori fuori regione.
Presenti anche i dirigenti del settore Caccia di Regione e Provincia; commissario e tecnici delle Atc AL3 e AL4; rappresentanti delle associazioni agricole e venatorie, alcuni sindaci. Per la Cia il presidente Ameglio, il vicedirettore Botto e l’imprenditore ovadese, molto colpito dalla vicenda, Italo Danielli.
“La Cia porta avanti la posizione di tutela dei propri imprenditori che, in alcune aree, si trovano in estrema difficoltà, tanto da dover pensare di dismettere l’attività per i danni provocati dagli ungulati.” Dall’incontro è emerso che, a seguito di una legge regionale del 2017 le Atc possono ammettere una percentuale di cacciatori provenienti da fuori regione che non può superare il 10%.
Spiega Botto: “Questo desta preoccupazione, perché i danni degli ungulati sono destinati ad aumentare in quanto si ridurranno i cacciatori. Le Atc , private di ingenti quote di adesione, avranno difficoltà ad anticipare i risarcimenti dei danni agricoli.”
Italo Danielli ha depositato tre bottiglie di Ovada docg ed alcuni tralci delle viti che sta potando nei suoi vigneti. Sui tralci erano ancora attaccati i grappoli spolpati lo scorso anno, prima della vendemmia, da caprioli e cinghiali.
Commenta Danielli: “Le istituzioni non riescono a trovare adeguate soluzioni al problema ungulati e ho chiesto all’assessore e al presidente della Provincia di conservare le bottiglie, in quanto rischiano di essere le ultime prodotte nell’Ovadese. Deve essere trovato un equilibrio. Agricoltura e caccia hanno interessi contrapposti ma la popolazione numerica dei selvatici è ormai sproporzionata.”
Conclude Ameglio: “Chiediamo di trovare una soluzione che consenta alle Atc di portare, solo per la caccia agli ungulati, la percentuale di cacciatori provenienti da fuori Regione ad un massimo del 35%.”
L’assessore Ferrero e i consiglieri regionali cercheranno di inserire nella nuova Legge regionale sulla caccia la facoltà per le Atc di ammettere cacciatori di fuori regione fino ad un massimo del 35%.