La Cisl: “Il Lercaro come punto di riferimento territoriale della non autosufficienza”
Ovada. “Partendo dalla volontà di mantenere l’attività dell’Ipab Lercaro, ed evitare in futuro episodi drammatici come quelli recenti del mancato pagamento degli stipendi ai lavoratori, il non conoscere con certezza il futuro di questa struttura fa temere che situazioni di questo tipo potrebbero ripetersi” – sottolinea la Cisl di Ovada.
«Noi riteniamo che l’Ipab Lercaro possa diventare il punto di riferimento, prevalentemente per i non autosufficienti della zona dell’Ovadese, con la possibilità di offrire altri servizi al territorio, ad esempio per soggetti affetti da alzheimer e la possibilità di gestire i dieci posti letto di continuità assistenziale.
Come sono importanti, per noi, le residenze per anziani autosufficienti, che esistono nei Comuni della zonaa e che svolgono un’attività significativa nel mantenimento dell’anziano accanto alla proprie radici, amicizie, abitudini, valori di una vecchiaia serena. Inoltre potrebbe essere sostenibile valorizzare alcuni spazi nell’ex Ospedale Sant’Antonio, per ampliare le attività gestite dall’Ipab Lercaro, e per ospitare centri diurni di assistenza, ad esempio per alzheimer.
Questo progetto prevede il coinvolgimento dei sindaci dei Comuni della zona nel sostenere la priorità dell’Ipab Lercaro come punto di riferimento per la non autosufficienza e possibili servizi collaterali, in accordo con la struttura anche per le competenze tariffarie degli assistiti. La nostra proposta, sostenuta dal concetto di “comunità zonale”, è importante nel periodo attuale, dove si assiste ad un continuo spoglio dei servizi in zona, come la riduzione del trasporto pubblico. Chiediamo pertanto ai sindaci della zona un approfondimento sulla nostra proposta ed un incontro per uno scambio di considerazioni».