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Il premio Testa d’Aj (Testa d’aglio) ad Enzo Bianchi

Padre Enzo Bianchi, fondatore della Comunità monastica di Bose, ha ricevuto domenica pomeriggio a Palazzo Ottolenghi ad Asti il premio Testa d’Aj (Testa d’aglio). Il riconoscimento è assegnato ogni anno dall’associazione Astigiani nell’ambito del Bagna Cauda Day alle persone che con il loro impegno hanno dimostrato di saper vivere controcorrente; nel 2016 fu premiato lo scrittore Guido Ceronetti, lo scorso anno l’autore di Striscia la notizia Antonio Ricci, quest’anno a Enzo Bianchi. «Un religioso capace di andare oltre le scritture e di cercare l’uomo che era – la motivazione letta dal presidente di Astigiani, Pier Carlo Grimaldi – Enzo Bianchi è anche una voce che con i suoi libri ha condiviso i valori e la cultura nel cuore della nostra associazione».

«Quando mi hanno detto del premio, ho accettato perché sento un debito verso il Monferrato», ha spiegato il Priore di Bose. «Sono nato a Castel Boglione nel 1943 e cresciuto tra il mio paese e Nizza, nelle mie vene scorre la cultura di questa terra. A 25 anni sono andato a Bose e la vita monastica è un po’ come l’esilio, bisogna andare via da dove si è a proprio agio. Nizza e Asti sono luoghi che quando posso percorro come in un pellegrinaggio». Intervistato da Sergio Miravalle, direttore della rivista Astigiani, Padre Enzo Bianchi ha poi raccontato come nello scrivere “Il pane di ieri”, che dedica alcune pagine proprio al rito della bagna cauda, sia stato guidato da un mondo di ricordi legati soprattutto alla buona cucina e ai buoni prodotti del territorio. «Sono temi che ho ripreso in “Ogni cosa ha la sua stagione” e che toccherò ancora il prossimo anno nel mio prossimo libro, “Nella natura delle cose”».

«Ma c’è un altro motivo per cui accetto volentieri il premio Testa d’Aj – ha aggiunto – ed è la mia grande passione per l’aglio. A una tavola rotonda cui era presente anche il fondatore di Slow Food Carlin Petrini, rimproverai alla gente di questa terra di non fare più l’aglio buono. È sempre più difficile da trovare e sono contento che il Bagna Cauda Day lo promuova».

Il premio Testa d’Aj è stato assegnato anche a Stefano Scavino di Costigliole ed Anche al disegnatore e pittore Massimo Ricci, autore del bavagliolone indossato dai 17.000 commensali del Bagna Cauda Day.

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