Diocesi

“Maestro dove abiti?” «Venite e vedrete»

Pellegrinaggio in Terra Santa dal 26 luglio al 3 agosto

Quando gli aspiranti discepoli chiedono a Gesù “Maestro dove abiti?” lui risponde: «Venite e vedrete». Andarono dunque e videro dove abitava e quel giorno si fermarono presso di lui (dal Vangelo di Giovanni 1,38b-39).

Dal 26 luglio al 3 agosto un gruppo di 36 pellegrini (24 della Diocesi di Acqui tra cui il sottoscritto e 13 nuovi amici tra Abruzzo, Puglia e Lazio) hanno voluto sperimentare questa Parola andando a vedere di persona dove il Signore ha abitato.

Fraternamente accompagnati dal Vescovo Luigi Testore e magistralmente guidati dal gesuita Franco Annicchiarico alla scoperta di luoghi unici al mondo, il gruppo ha potuto gustare la natura, l’archeologia, l’arte che aiutano ad approfondire l’annuncio del Signore della Vita.

Il primo giorno siamo arrivati nel deserto del Neghev  e abbiamo visitato Shivta, città nabatea, iniziando ad entrare nel clima di chi ha vissuto prima di Cristo quelle terre, di chi ha sperimentato la capacità di adattarsi in situazioni difficili ma al contempo utili alla ricerca spirituale. Il giorno dopo siamo stati a En Avdat, con il canyon nel deserto che apre l’immensa maestosità della natura che parla di Dio, quindi Avdat (altra città nabatea), Mizpe Ramon il cratere naturale nel sud di Israele.

Al terzo giorno abbiamo toccato Masada, la fortezza del sanguinario re Erode che è poi diventata roccaforte della resistenza ebraica all’impero romano, simbolo dell’orgoglio di un popolo fino al sacrificio della propria vita pur di non cadere nelle mani degli oppressori. Quindi il bagno al Mar Morto e la visita a Qasr el yahud, luogo sul Giordano in cui si fa memoria del battesimo di Gesù.

Il quarto giorno al villaggio di Sefforis con reperti archeologici, i resti di un’antica sinagoga e la ricostruzione di un villaggio come potevano essere ai tempi del Cristo, lasciandoci immaginare il Gesù laico normale che frequenta la sua comunità del tempo, che parla, si confronta, ascolta ed elabora la Parola dei profeti. Quindi un passaggio a Cana e poi a Nazareth con messa nel luogo dove abitò Charles De Foucauld e l’incontro col piccolo fratello Marco. Poi la basilica dell’Annunciazione, il museo adiacente con le case-grotte tipiche dell’epoca di Maria e Giuseppe, l’emozionante visita alla “tomba del giusto”, ritrovamento dell’epoca e dalla conformazione molto simile a quella che ospitò Gesù morto.

Quinto giorno al mattino toccante Messa celebrata sul lago di Tiberiade, abbiamo poi visitato Cafarnao, il primato di Pietro, Tabgha (dove si fa memoria della moltiplicazione dei pani e dei pesci), Gamla (città sulle alture del Golan dove abbiamo avvistato anche i grifoni) quindi il monte delle beatitudini e visita ai resti di Magdala, città importante della zona e dove abbiamo avuto modo di meditare sulle donne discepole di Gesù.

Il sesto giorno messa al monte Tabor e trasferimento a Betlemme con visita della Basilica della Natività e tempo personale per pregare il mistero dell’incarnazione. Settimo giorno a Gerusalemme con visita all’edicola dell’Ascensione, discesa lungo il Monte degli ulivi con il Dominus flevit, il cenacolo e la tomba di Maria.

Infine l’ottavo giorno con l’esperienza del tunnel di Ezechia, le meditazioni a san Pietro in Galli cantu, visita alla chiesa di Sant’Anna e al Santo Sepolcro.

Incontro con l’arcivescovo Pierbattista Pizzaballa

Ogni luogo è stato accompagnato dalle meditazioni di Franco Annicchiarico ed anche gli spostamenti in autobus sono stati occasione di approfondimenti biblici che sempre più ci hanno portato a respirare un pizzico dell’esperienza umana di Gesù, che meditava la Parola nel vivere la sua terra. Un grazie grande anche al Vescovo che ci ha regalato una serata di racconti riguardanti il Card. Martini, di cui è stato collaboratore ma anche amico di cammino fino alla sua morte, e per le messe celebrate in sobrietà e profondità, con grande spirito di condivisione.

Da segnalare anche gli incontri con l’arcivescovo Pierbattista Pizzaballa (amministratore apostolico di Gerusalemme)

e quello con David Neuhaus, ebreo sudafricano, cresciuto in Israele in una famiglia musulmana, divenuto cristiano, gesuita e che da anni lavora e incarna a Gerusalemme la Pace possibile tra i popoli e religioni in una terra teatro di forti tensioni.

Incontro con David Neuhaus

Si potrebbe proseguire e fare la cronaca, si potrebbero riepilogare gli insegnamenti ascoltati, si può studiare la storia che le pietre di quella terra raccontano, ma come riporta il Vangelo, neanche il Maestro si è fermato a spiegare dove abitava bensì ha invitato a “venire e vedere”. Nel cuore di ogni pellegrino il Signore ha abitato in modo speciale per questi nove giorni ed è certo che la Sua Parola come la pioggia e la neve produrrà molto frutto, ha fatto germogliare novità difficili da dire ma di cui certamente la nostra Chiesa locale potrà beneficiare, come ogni volta che un gruppo di fedeli decide di partire verso la Terra del Santo.

Sia lode al Signore e al Santo Spirito!

Flavio G. – presidente diocesano dell’AC

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