Acqui Terme

Vasta serie di controlli dei Carabinieri del Noe di Alessandria alla filiera della plastica: denunce e sequestri

Acqui Terme. Nell’ambito delle attività disposte dal Comando Carabinieri per la Tutela Ambientale per contenere il rischio di incendio di rifiuti gestiti illecitamente, i Carabinieri del NOE di Alessandria hanno dedicato il periodo estivo a svolgere una serie di ispezioni presso aziende del territorio, con particolare riguardo alla filiera della plastica.

Nel periodo più caldo dell’anno è infatti ovviamente maggiore il rischio che certe tipologie di rifiuti possano essere soggette ad incendio. Le temperature sono più alte ed i cicli produttivi delle aziende rallentano talvolta fermandosi, quindi i fattori di rischio  aumentano. Il fuoco rappresenta infatti un facile modo per disfarsi rapidamente dei rifiuti, limitando i costi e le complicate ricerche di mercato necessarie dopo la notevole contrazione dei canali commerciali internazionali precedentemente utilizzati ed ormai chiusi, specialmente verso i paesi orientali.

In tale ambito, i Carabinieri del NOE di Alessandria hanno ispezionato nella prima decade del mese un recuperatore di rifiuti plastici del tortonese, già precedentemente sanzionato per avere superato i limiti quantitativi del magazzino. Questa volta è stato scoperto all’interno del sito un impianto di lavorazione rifiuti plastici sprovvisto delle necessarie autorizzazioni ed il mancato rispetto dei dettami autorizzativi relativi le zone di collocazione e stoccaggio rifiuti. Il titolare è stato, pertanto, denunciato alla Procura della Repubblica di Alessandria per i reati di gestione illecita di rifiuti e violazione delle prescrizioni autorizzative.

I militari hanno successivamente rivolto le loro attenzioni ad un’altra azienda della zona, anch’essa dedita alla lavorazione di scarti plastici e dotata di magazzino ad elevata capienza. L’ispezione dei Carabinieri ha rivelato la presenza di un elevato quantitativo di rifiuti plastici derivanti dalla produzione automobilistica, mescolati illecitamente con flaconi metallici fuori uso. Anche in questo caso l’amministratore è stato deferito all’Autorità Giudiziaria di Alessandria per il reato di violazione delle prescrizioni autorizzative.

All’inizio del mese di settembre è stata poi controllata un’impresa dell’alessandrino che si occupa della lavorazione mediante stampigliatura di materiali plastici. Esaminato il ciclo produttivo e visionata la zona di deposito rifiuti, è emersa la presenza di molteplici tipologie di rifiuti collocati in modo disordinato e senza protezioni dagli agenti atmosferici. Fra questi sono stati rinvenuti 3.000 litri di scarti di vernici in fusti ed una ventina di “big bag” (i classici sacconi bianchi) che racchiudevano legno, detriti di demolizione ed imballaggi plastici. Vista la mancanza dei registri di carico/scarico rifiuti – obbligatori per legge – non è stato possibile ricostruire come e quando i rifiuti siano stati prodotti. Il rappresentante legale dovrà, pertanto, rispondere all’Autorità Giudiziaria di Alessandria del reato di deposito incontrollato di rifiuti speciali in azienda.

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