Acqui Terme

Arteterapia: Le farfalle della speranza

Acqui Terme. Riceviamo e pubblichiamo:

«Salve sono Serena Baretti un’Arteterapeuta e artista del riciclo di Visone qualche settimana fa ho proposto un laboratorio partito dal mio piccolo paese e che, attraverso passaparola ha raggiunto tutta Italia e anche dall’estero.

Questa raccolta unisce e ci mostra le nostre fragilità ma anche la nostra forza e tutto  diventerà una testimonianza di speranza… Sarei felice se divulgaste questa iniziativa gratuita … Le storie e le farfalle dovranno essere inviate al 3391213800 o alla mail ta.81@libero.it per volare oltre l’isolamento… Un grazie alla psicomotricità Bruna Cerrato, la psicologa Licia Baima, Francesca Bonorino e alla CrescereInsieme e a tutte le maestre da Incisa a Nizza Monferrato, ad Acqui e Visone che stanno aderendo e appoggiando con convinzione questo supporto Creativo, Grazie Serena».

Questo l’articolo che spiega l’iniziativa:

«Volare oltre l’isolamento… attraverso un laboratorio espressivo, narrativo e creativo

Racconti di come questa emergenza stia cambiando le nostre vite di tutti i giorni ma anche di come i bambini affrontino in maniera completamente differente dall’adulto questo stare fermi con creatività e altruismo innato, spontaneo e vero.. come piccoli bruchi rimaniamo nel nostro bozzolo attendendo che le difficoltà passino per poi mutarci trasformandoci piano piano in farfalle. Stiamo imparando, giorno dopo giorno, a costruire ali forti per volare nuovamente libere, più consapevoli di noi stessi …cambiati in qualche modo profondamente.

… Questa situazione di emergenza chiamata Coronavirus ha portato con sé pensieri e sensazioni differenti nel nostro vivere in isolamento e nel nostro corpo.. E da questo è nata un’idea.. un laboratorio per non sentirsi soli. È stato chiesto ad amici e conoscenti e divulgato ad ulteriori contatti, l’idea di creare una farfalla con qualsiasi materiale avessero a disposizione a casa, materiale di scarto, colla cartoncini, nastri pasta, bottoni colori ecc.. accompagnati da un sottofondo musicale possibilmente suoni naturali o rilassanti.. con l’intento di accompagnare le persone a non isolarsi ma prendere questa attività come un’occasione per esplorarsi immedesimandosi attraverso la cura di questa figura così libera e nello stesso tempo fragile come lo è l’uomo in questo momento difficile. Sfruttando le nostre risorse creative innate la creazione di questo animale può avere l’intento di alleggerire un po’ il peso.. facendo emergere all’esterno anche le emozioni più contradditorie che stiamo vivendo in questo “isolamento obbligato”  raccontandole  per non sentirsi abbandonati .. dando voce e forma e un senso a ciò che stiamo provando. Per fare questo ho chiesto di rappresentare una farfalla utilizzando la propria ispirazione e soggettività e di caricarla di potere narrativo volto a raccontare come si poteva sentire oggi, ai tempi del Coronavirus. Ogni farfalla porterà il sentire personale di ognuno espresso nella sua unicità e storia.                                                                                                                                              In questa esperienza nessuno è stato escluso: bambini, famiglie, adulti e anziani, potevano lavorare soli o insieme (in famiglia) e oggi sono felice che in tanti abbiano risposto positivamente alla mia proposta artistica, espressiva, dando voce a ciò che sta dentro utilizzando come medium l’arte e la creatività imparando dal gioco, il fare manuale e la narrazione, ad ascoltarsi  fermandosi ad osservare il proprio stare in questa situazione, mettendo in scena se stessi il proprio sentire.

È stata scelto questo animale proprio per la leggerezza e il senso di libertà che egli emana e trasmette in un momento in cui la libertà non è vissuta proprio come quella di una farfalla ora, ma che le persone possono raccontare utilizzandola metaforicamente, concettualizzandola in quello che vivono ogni giorno per come stanno affrontando l’emergenza e il forzato isolamento.

 Ringrazio tutti i partecipanti per il contributo offerto e per essersi messi in gioco permettendo di far sentire e percepire la loro vicinanza e per aver volato fuori dalle loro case reinventandosi, raccontandosi riflettendo su di se fermandosi in ascolto e aprendosi agli altri lasciando comunque messi. I racconti vogliono essere pure e semplici testimonianze  di sostegno e di forza che ognuno ha messo in forma  attraverso l’arte. Un rimedio che potrà aiutare con creatività ad allenare l’attesa permettendoci di ricontattare e stare nel nostro sentire, con noi stessi.                                                

 L’arteterapia aiuta a dar voce a ciò che proviamo ci aiuta a vedere oltre la paura .. condividere questi lavori penso sia un messaggio che unisce e ci fa stare vicini, anche se distanti, nutrendo di speranza l’anima di chiunque voglia oggi posare lo sguardo  su questi racconti che appartengono si agli altri ma che potrebbero assomigliare a quelli di ognuno di noi.

Come in ogni favola il finale è che andrà tutto bene solo se i narratori ci credono sino in fondo con positività, la stessa che queste persone hanno messo nelle farfalle e nelle storie che oggi ho raccolto in questo libro».

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