Valle Stura

“Massima attenzione al covid-19, ma senza penalizzare ancora bambini e adolescenti”

Genova. «Otto settimane pressoché chiusi in casa, senza poter vedere amici e compagni di scuola. Privati delle gioie più elementari come andare al campetto, tirare calci a una palla in piazza, festeggiare un compleanno o farsi una passeggiata concedendosi un gelato. E nella stragrande maggioranza dei casi, dopo aver fatto i compiti e le lezioni online, privati anche della possibilità di dare sfogo all’energia accumulata perché senza un giardino o comunque senza uno spazio adeguato dove poter giocare. E ora discorriamo di che cosa? Di contingentare le spiagge libere senza un preciso criterio? Di controllarne la fruizione con degli “steward” o delle “cooperative di giovani” che dovrebbero fare che cosa, esattamente? Decidere chi può andare al mare e chi no? E in base a quali criteri, di grazia? Accede all’arenile libero chi arriva prima? Accede chi è amico del controllore?», chiede il consigliere regionale Fabio Tosi.

 «La questione non è l’esborso di 50 centesimi per accedere a un bene pubblico (idea dunque ridicola e offensiva, oltre che irricevibile), ma il sacrosanto diritto di tutti di andare al mare. Certamente dovremo adottare tutte le misure necessarie per garantire la sicurezza dei bagnanti. Ma attenzione: nelle proposte fin qui maldestramente avanzate da chi governa la nostra regione leggo un rischio sociale: temo si creeranno odiose disparità, che penalizzeranno ulteriormente non solo le famiglie ma soprattutto i nostri ragazzi che peraltro, nelle settimane di lockdown, hanno dimostrato una resilienza davvero fuori dal comune».

«Sia la scienza e non il possibile bottino elettorale a dettare le regole per la stagione balneare ormai alle porte. Gli specialisti si stanno già esprimendo e spetterà a loro dettare le linee guida. Secondo quanto spiegato al Corriere della Sera da Antonio Cassone, ad esempio, già direttore del dipartimento malattie infettive dell’Istituto Superiore di Sanità e professore di microbiologia all’università di Perugia, la sabbia non sarebbe un materiale in grado di mantenere in vita un virus; l’acqua salina, oltre a diluirlo, danneggerebbe il virus rendendolo innocuo, incapace di infettare; calore e raggi ultravioletti avrebbero un’azione germicida; anche il cloro delle piscine sarebbe letale per il virus. Altrove, si legge che “il mare dell’estate 2020 sarà l’elemento cardine della nostra resilienza e la migliore cura allo stress accumulato per l’emergenza Coronavirus in queste settimane, in particolare per i bambini”: lo ha dichiarato il professore ordinario alla Libera Università degli Studi di scienze umane e tecnologiche di Malta. Dichiarazioni tutte da verificare, per carità. Ma quel che davvero servirà sarà una strategia condivisa, audendo in Commissione regionale tutte le parti interessate e tenendo ben saldo il diritto di tutti di usufruire delle spiagge libere, senza lasciare nessuno indietro».

 «Il 1 giugno è dietro l’angolo, le scuole stanno per finire, molte famiglie saranno costrette a fare i conti con budget risicati: sia data a tutti la possibilità di godere del mare vicino».

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