Acquese

Petizione popolare “No deposito nucleare”

Castelletto Monferrato. Si è svolta martedì 9 marzo, la conferenza stampa di presentazione della Petizione Popolare condivisa con tutti i Comuni della Provincia di Alessandria, per dire “NO” all’insediamento del Deposito Nazionale Nucleare Unico sul nostro territorio, come proposto da Sogin S.p.a.

Hanno partecipato, fra gli altri, Gianfranco Baldi, presidente della Provincia di Alessandria; Gianluca Colletti, sindaco del Comune di Castelletto Monferrato; Gianfranco Cuttica di Reviglisco, sindaco della Città di Alessandria; Alessandro Provera, presidente del Comitato “Gente del Territorio” e Federico Riboldi, sindaco della Città di Casale Monferrato.

La petizione popolare servirà a raccogliere più firme possibili ed effettuare così una vera e propria consultazione popolare. Sarà possibile sottoscrivere la petizione anche in tutti i Comuni della Provincia di Alessandria.

Questa la petizione del Comitato Gente del Territorio ex art. 50 Cost:

«I sottoscritti cittadini: premesso che: in seguito all’emanazione del decreto interministeriale del Ministero dello sviluppo economico e del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare del 30 dicembre 2020, la So.G.I.N. S.p.A. (la società statale incaricata dello smantellamento degli impianti nucleari italiani e della gestione e messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi) ha provveduto alla pubblicazione della Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee (Cnapi) ai fini della realizzazione del deposito nazionale per il combustibile irraggiato e dei rifiuti radioattivi;

1, la Carta comprende 67 aree, con priorità differenti, dislocate nelle regioni Piemonte (8 zone), Toscana e Lazio (24 zone), Basilicata e Puglia (17 zone), Sardegna (14 aree), Sicilia (4 aree); risultano 12 aree in classe A1, 11 aree in classe A2, 15 aree in classe B e 29 aree in classe C; le aree in classe A1, ossia con la massima priorità, sono ubicate: 2 in provincia di Torino, 5 in provincia di Alessandria e 5 in provincia di Viterbo;

2, la pubblicazione della Cnapi, con l’elenco dei 67 luoghi potenzialmente idonei, che presentano differenti gradi di priorità a seconda delle caratteristiche, di fatto dà l’avvio alla fase di consultazione dei documenti per la durata di due mesi, all’esito della quale si terrà, nell’arco dei quattro mesi successivi alla pubblicazione della Cnapi, un seminario nazionale;

3, in base alle osservazioni pervenute e alla discussione nel seminario nazionale, la So.G.I.N. S.p.A. aggiornerà la Cnapi che verrà nuovamente sottoposta ai pareri del Ministero dello sviluppo economico, dell’ente di controllo Isin, del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare e del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. In base a tali pareri, il Ministero dello sviluppo economico convaliderà la versione definitiva della Carta nazionale delle aree idonee (Cnai).

Tanto premesso, i sottoscritti cittadini,

1) sollecitano un’ampia discussione, impegnando il Governo a coinvolgere, nel rispetto delle prescrizioni di legge, gli Enti locali e tutti i soggetti coinvolti portatori di interesse Comitati, Associazioni di categoria);

2) richiedono che si eliminino con provvedimento normativo le

proposte che eventualmente presentano distanze di un solo chilometro da strade, ferrovie e centri abitati, come risulta da alcuni criteri Ispra-So.G.I.N. esposti nelle premesse, e ad esplicitare la definizione di «adeguata» distanza dai centri abitati, includendo in essi cascine, agglomerati di case;

3) richiedono che si eliminino con provvedimento normativo le proposte relative all’ubicazione dedite all’agricoltura, specialmente quelle con colture di pregio, come anche quelle di ubicazione in zone con falde acquifere superficiali o di ricarica della falda profonda;

4) richiedono che si eliminino con provvedimento normativo le proposte che definiti dall’Unesco «Patrimonio dell’umanità», come quello de «I Paesaggi Vitivinicoli del Piemonte: Langhe – Roero e Monferrato».

Seguono le firme…».

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