Ovada

A piedi sino alla diga di Ortiglieto, tra ricordi e natura

Molare. Giornata interessante quella di domenica 12 settembre, promossa dal Comune e da AgriTeatro di Maria De Barbieri.

Mattinata con la guida escursionistica Serena Siri e pomeriggio con i giovani attoricollaboratori diAgriTeatro, che hanno interpretato alcune pagine del libro di Vittorio Bonaria “La storia della Diga di Molare, Il Vajont dimenticato” (Erga edizioni), con lo storico Paolo Bavazzano presidente dell’Accademia Urbense e l’esperto naturalista Renzo Incaminato, nell’incontro in Biblioteca Comunale ”Marcello Venturi”.

diga di Molare

“Quel martedì 13 agosto 1935, con il crollo della Diga di Molare ed il disastro che ne conseguì, è un pilastro della memoria e dell’identità stessa dell’area che si trova tra Molare e Ovada…  Sotto l’onda immane muoioni 111 persone di Molare ed Ovada,  distrutte 90 abitazioni e 4 ponti e quasi raso il quartiere ovadese sulla riva del fiume, il “Borgo”, dove, travolte dalla furia dell’acqua, “le case si aprivano come libri”.

Al mattino escursione con un itinerario tra storia e paesaggio, “un viaggio nel tempo tra ricordi drammatici e la bellezza di una natura che, a dispetto delle realizzazioni umane, si è ripresa il suo spazio”. Un “viaggio nel tempo” in cui Serena Siri, esperta guida escursionistica e appassionata della storia della Diga, “ha mostrato le vestigia della tragedia che ancora oggi commuove ed illustrato anche le caratteristiche della natura e della flora del luogo, per risalire fino alla sommità della Diga. I partecipanti hanno potuto così conoscere meglio una storia che è come un romanzo drammatico, solo che racconta di vita vera”.

 Pomeriggio nella Biblioteca di Molare, “arredata” con le foto della tragedia. Con il geologo Vittorio Bonaria,  Paolo Bavazzano e Renzo Incaminato, “si sono ripercorse le tappe di una storia tragica che non vuol essere dimenticata ed illustrate le problematiche ambientali passate ed attuali legate alla sistemazione del territorio”.

Gli attori del Centro di formazione artistica di Luca Bizzarri diretto da Gianni Masella hanno letto brani del libro di Bonaria.

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