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Tre astigiani tra i nuovi diplomati cuochi contadini degli agriturismi made in Piemonte

Asti. Martina Bodda (Agriturismo Tenuta La Pergola), Barbara Zavattero (Agriturismo Ca’ d’ Pinot) e Stefano Venturello (Agriturismo Tre Tigli) sono i nuovi diplomati “cuochi contadini” astigiani che hanno partecipato al corso organizzato da Coldiretti Piemonte e Terranostra. Il ciclo di formazione ha visto la presenza di docenti altamente qualificati, tra cui Diego Scaramuzza, presidente nazionale di Terranostra, in grado di coniugare pratica e teoria con l’obiettivo di aumentare la qualità negli agriturismi di Campagna Amica e renderli portavoce dei valori del territorio.

Cinque appuntamenti, tra una parte on-line ed una in presenza, per un totale di 24 ore che ha visto l’alternanza di diverse tematiche: dall’utilizzo strategico dei social, all’importanza dello storytelling per l’agriturismo, dal brand Campagna Amica all’intera progettualità per raccontare i valori chiave, dalla cucina della tradizione all’innovazione in un’ottica anti spreco. 

Stefania Grandinetti

“Una nuova squadra con cui – spiega Stefania Grandinetti presidente degli Agriturismi di Campagna Amica del Piemonte – abbiamo lavorato in sinergia puntando l’attenzione sulla valorizzazione, soprattutto, del territorio piemontese e del suo grande patrimonio enogastronomico”.

“Durante il corso sono stati dati anche interessanti spunti per osare con l’innovazione in un’ottica di proposta sempre al passo con i tempi, con i gusti degli ospiti e della cucina anti spreco – precisa Giovanna Soligo presidente Terranostra Asti – Quest’ultimo è un tema particolarmente caro a Coldiretti che con Campagna Amica è impegnata da anni in un’opera di sensibilizzazione dei consumatori perché quello dello spreco alimentare è problema drammatico dal punto di vista etico oltre che economico”.

“La figura del cuoco contadino è sempre più richiesta, anche a livello mediatico, perché si identifica con una professionalità che viene riconosciuta nei nostri agriturismi di Campagna Amica – sottolinea Marco Reggio presidente Coldiretti Asti – Per questo dobbiamo essere in grado di rispondere con figure adeguatamente formate, espressione sia dell’impresa agricola sia del territorio e del suo cibo”.

“Saper cogliere questa sfida ci permette di dare ulteriore slancio e visibilità al nostro patrimonio enogastronomico – conclude Diego Furia direttore Coldiretti Asti – e ci consente di differenziare l’offerta proposta dai nostri imprenditori rispetto a quella turistica locale poiché i cuochi contadini sanno puntare sulla qualità dei prodotti e sulla loro storia che emerge in ogni piatto”.

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