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Frutta: inaccettabili i prezzi riconosciuti ai frutticoltori e le tempistiche di pagamento

Alessandria. Il balzo delle temperature con Caronte che stringe d’assedio città e campagne ha fatto esplodere negli ultimi sette giorni i consumi di frutta e verdura sulle tavole con un aumento medio del +20%. L’ortofrutta diventa così la prima voce di spesa per una media di quasi 108 euro al mese.

E’ quanto stima Coldiretti sulla base delle indicazioni dei mercati degli agricoltori di Campagna Amica​ in riferimento all’impatto sugli acquisti con l’ondata di grande caldo che non sta risparmiando la provincia di Alessandria.

L’aumento delle temperature sta peraltro accelerando i processi di maturazione nelle campagne con l’arrivo sul mercato di una più ampia gamma di frutta e verdura. Angurie, meloni, albicocche, pesche, nettarine, ciliegie, fragole, nespole, susine che aiutano a combattere l’afa, a idratarsi e a fare il pieno naturale di vitamine.

La produzione di frutta estiva quest’anno è stimata in aumento rispetto alla disastrosa annata dello scorso anno ma a preoccupare non sono “solo” gli effetti della siccità che potrebbe far rivedere al ribasso le stime.

“Il comparto è vittima di speculazioni e storture, sono inaccettabili i prezzi riconosciuti ai frutticoltori. La situazione prezzi è insostenibile, con una forbice notevole tra quanto viene remunerato il lavoro dei produttori e quanto viene pagata la frutta dai consumatori,  ed è aggravata dalla grande distribuzione che continua ad applicare il suo strapotere acquistando e vendendo a prezzi che non coprono neanche i costi di produzione. Come sono altrettanto vergognose le tempistiche: tra un paio di mesi si raccoglieranno i frutti della nuova stagione e non è ancora stata liquidata, in diversi casi, quella precedente”, ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco.

Il comparto frutticolo alessandrino ha una produzione di 14.420 quintali di mele (120 ettari), 9.300 quintali di pere (83 ettari), 38.400 quintali di pesche (340 ettari), 7.600 quintali di albicocche (96 ettari), 3.040 quintali di ciliegie (70 ettari), 4.200 quintali di susine (47 ettari), cica 2.800 quintali di fragole (22 ettari), 22.000 quintali di angurie (44 ettari) e circa 600 quintali di produzione tra kiwi e piccoli frutti per un mercato che vale, a livello provinciale, circa 120 milioni di euro di fatturato, 500 milioni a livello regionale.

“Caldo e frutta continuano ad essere un binomio vincente, ma ai nostri frutticoltori deve essere riconosciuto il loro lavoro. In Alessandria ci sono diverse tipologie di frutta idonea per combattere il grande caldo: i produttori, però, devono vendere 3 chili di frutta per potersi pagare un caffè: non possono lavorare sotto i costi di produzione per cui siamo pronti ad applicare il decreto sulle pratiche commerciali sleali visto quanto sta accadendo”, ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco.

Inoltre, l’anticipo del grande caldo ha portato l’invasione di cimici asiatiche, l’insetto killer dei campi che ha colpito frutti prossimi alla raccolta, dalle ciliegie alle pesche con danni incalcolabili, e di Popillia japonica, il coleottero giapponese in grado di colpire tutte le specie vegetali, dai prati alle piante ornamentali, dagli alberi da frutto ai vigneti, alle colture orticole di pieno campo.

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