Acquese

Cassine: venerdì 19 gennaio, alle ore 21, nella sede dell’ANPI Una serata per raccontare la Palestina

Cassine. Affascinante e tormentata, popolata sin da epoche remote, la Palestina è stata ed è tuttora una terra sacra per gli ebrei, i cristiani e i musulmani.

Da Gerusalemme a Betlemme, da Nablus a Gerico, questi luoghi affascinanti e remoti, sono oggi, insieme alla vicina striscia di Gaza, tristemente saliti alla cronaca per le tragiche vicende che hanno fatto seguito agli attentati del 7 ottobre ad opera di Hamas, e di cui purtroppo ogni giorno apprendiamo dalle televisioni e dai giornali.

Emanuela Crosetti

Della quotidianità di quei luoghi, però, sappiamo tutti molto poco. Per saperne di più, una bella occasione sarà la serata, organizzata per venerdì 19 gennaio, alle ore 21, a Cassine dall’Associazione politico – culturale Augusto Campora nella sede Anpi di via dei Partigiani 1.

Ospite sarà la fotografa e giornalista Emanuela Crosetti, che ci racconterà il viaggio da lei compiuto nello scorso maggio nei territori palestinesi, attingendo ad una ampia documentazione fotografica.

«È un viaggio ad anello – spiega l’interessata – che parte da Gerusalemme e qui fa ritorno. Un percorso che attraversa remoti villaggi di campagna, con le foto di Arafat che ancora campeggiano ai bordi delle strade e dove le tradizioni perdurano e le botteghe degli artigiani non chiudono mai. C’è molto da indugiare in quelle città dal ricco passato e dal travagliato presente: come Nablus, che spicca per il suo centro storico interamente di pietra ma costellato, in ogni sua via, delle foto di tutti i giovani che qui hanno perso la vita combattendo; o Gerico, la cui testimonianze storiche sopravvivono dalla notte dei tempi, insieme ai suoi mosaici perfettamente intatti e i suoi monasteri perduti tra le sabbie. Ma anche Betlemme, il cui fascino è tra i vicoli del vecchio mercato, tutto voci e pittoresco disordine, ma il cui dramma sempre serpeggia tra i graffiti sul famoso muro di separazione, “piccola” porzione dei suoi ben più ampi 730 chilometri. A Ramallah, invece, moderna e mondana, sta pian piano risorgendo il quartiere più antico, disseppellito dalle macerie dei secoli. Infine Jenin, città che, pur avendo meno da offrire, è quella che resta più nel cuore: colorata e chiassosa, con la sua gente sorridente e tenace, ma costantemente all’erta, radicata e mai sconfitta, si rialza sempre, non si abbandona mai. Una parentesi a parte merita Hebron, divisa tra palestinesi e israeliani sia in orizzontale che in verticale (piano terra e primo piano), con la sinagoga incollata alla moschea e la tomba di Abramo in comune, ma separata da un vetro anti – proiettile. E poi centinaia di checkpoint, chilometri di filo spinato, militari, domande, coloni barricati nei loro villaggi dispersi tra le campagne e quelle ipnotiche cantilene che i Samaritani ogni giorno inneggiano nel loro tempio, in barba a ogni guerra, divisione, ostilità».

Modererà la serata il giornalista Massimo Prosperi. La cittadinanza è invitata a partecipare.

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