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Allarme di Coldiretti Cuneo: “Crisi nel Canale di Suez penalizza agroalimentare piemontese”

Cuneo. Da millenni crocevia di commerci, il Medio Oriente, e soprattutto il mar Rosso, attraverso il Canale di Suez, rappresentano uno snodo vitale per il traffico mondiale di merci.

L’area del Canale però da qualche mese ha visto ridursi fortemente il traffico commerciale, a causa degli attacchi degli Houthi dello Yemen contro le navi. Una situazione che ha reso necessario individuare rotte alternative per le importazioni e le esportazioni verso l’Asia in particolare l’Estremo Oriente con due rotte possibili, la circumnavigazione del Mar Glaciale Artico, possibile però solo d’estate, e la circumnavigazione del continente africano, che però allunga enormemente i tempi di movimentazione.

In settimana, il Presidente di Coldiretti Cuneo, Enrico Nada, ha lanciato un allarme: “Questo cambiamento ha provocato il forte aumento dei costi di trasporto che sulla rotta Mediterraneo-Cina sono arrivati praticamente a quadruplicare dall’inizio dell’anno ad oggi.

Per arrivare in India circumnavigando il continente africano servono più di 40 giorni rispetto ai 28 attraverso il Canale di Suez. Ciò comporta il deperimento delle merci e l’aumento di diverse centinaia di dollari delle tariffe, e si paventa la possibilità che venga addirittura applicato un ‘supplemento per il rischio guerra”.

Coldiretti sottolinea che questo problema sta penalizzando fortemente l’economia italiana, e in particolare il settore agroalimentare piemontese e a livello nazionale chiede che sia messa in atto una task force per rimuovere con maggiore velocità le barriere non tariffarie che bloccano le nostre esportazioni, per accelerare sulla risoluzione di questo problema. 

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